Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/627


 [58]
Ben certo e di morir, perche ſé laſcia
     La Dona: ha da laſciar’ la vita anchora,
     O che l’accorerá il duolo e l’ambaſcia:
     O se’l duolo e l’ambaſcia non l’accora
     Con le man proprie ſquarciera la faſcia
     Che cinge l’alma, e ne la trarrá ſuora,
     Ch’ ogni altra coſa piú facil gli ſia
     Che poter lei veder che ſua non ſia.

 [59]
Glie di morir diſpoſto, ma che ſorte
     Di morte voglia far, nO fa dir’ancho,
     Penſa tal’hor di fingerti men ſorte
     E porger nudo alla Donzella il ſianco,
     Che non ſu mai la piú beata morte
     Che ſé per man di lei veniſſe manco,
     Poi vede ſé per lui reſta che moglie
     Sia di Leon, che l’obligo non ſcioglie.

 [60]
Perche ha promeſſo contra Rradamante
     Entrare in campo a ſingular battaglia:
     Non ſimulare, e farne ſol ſembiante
     Si che Leon di lui poco ſi vaglia:
     Dunque ſtara nel detto ſuo confante,
     E bé che hor qſto hor ql pèſier l’attaglia
     Tutti li ſcaccia: e ſolo a queſto cede
     Ilqual l’eſhorta a non mancar di fede.

 [61]
Hauea giá fatto apparecchiar Leone
     Con licentia del patre Coſtantino
     Arme e causili, e vn numer di perſone
     Qual gli 9uenne, e entrato era in camino,
     E ſeco hauea Ruggiero: a cui le buone
     Arme hauea fatto rendere e Frontino,
     E tato ú giorno, e vn’ altro e vn’ altro adaro
     Ch’in Francia & a Parigi ſi trouaro,

 [62]
Non volſe entrar Leon ne la Cittade
     E i padiglioni alla campagna teſe,
     E ſé il medeſmo di per imbaſciate
     Che di ſua giunta il Re di Francia iteſe,
     I.’hebbe il Re caro: e gli ſu piú ſiate
     Donando e viſitandolo corteſe,
     De la venuta ſua la cagion ditte
     Leone: e lo prego che l’eſpediue.

 [63]
Ch’entrar faceſſe in campo la Donzella
     Che marito non vuol di lei men ſorte,
     Quando venuto era per fare o ch’ella
     Moglier gli ſotte: o che gli dette morte,
     Carlo tolſe l’attunto, e fece quella
     Comparir l’altro di ſuor de le porte,
     Ne lo ſteccato, che la notte ſotto
     All’alte mura ſu fatto di botto.

 [64]
La notte: ch’andò inanzi al terminato
     Giorno de la battaglia: Ruggiero hebbe
     Simile a quella che ſuole il dannato
     Hauer: che la matina morir debbe,
     Eletto hauea combatter tutto armato
     Per ch’effer conoſciuto non vorrebbe,
     Ne lancia ne deſtriero adoprar volſe:
     Ne ſuor che’l brado arme d’offefa tolſe.

 [65]
Lancia non tolſe: non perche temette
     Di quella d’or che ſu de l’Argalia,
     E poi d’Aſtolfo: a cui coſtei faccette:
     Che far gli arcion votar ſempre ſolia,
     Perche neſſun ch’ella tal ſorza haueffe
     O ſotte fatta per negromantia
     Hauea ſaputo: eccetto quel Re ſolo
     Che far la fece: e la dono al ſigliuolo.