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Ben certo e di morir, perche ſé laſcia
La Dona: ha da laſciar’ la vita anchora,
O che l’accorerá il duolo e l’ambaſcia:
O se’l duolo e l’ambaſcia non l’accora
Con le man proprie ſquarciera la faſcia
Che cinge l’alma, e ne la trarrá ſuora,
Ch’ ogni altra coſa piú facil gli ſia
Che poter lei veder che ſua non ſia.
[59]
Glie di morir diſpoſto, ma che ſorte
Di morte voglia far, nO fa dir’ancho,
Penſa tal’hor di fingerti men ſorte
E porger nudo alla Donzella il ſianco,
Che non ſu mai la piú beata morte
Che ſé per man di lei veniſſe manco,
Poi vede ſé per lui reſta che moglie
Sia di Leon, che l’obligo non ſcioglie.
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Perche ha promeſſo contra Rradamante
Entrare in campo a ſingular battaglia:
Non ſimulare, e farne ſol ſembiante
Si che Leon di lui poco ſi vaglia:
Dunque ſtara nel detto ſuo confante,
E bé che hor qſto hor ql pèſier l’attaglia
Tutti li ſcaccia: e ſolo a queſto cede
Ilqual l’eſhorta a non mancar di fede.
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Hauea giá fatto apparecchiar Leone
Con licentia del patre Coſtantino
Arme e causili, e vn numer di perſone
Qual gli 9uenne, e entrato era in camino,
E ſeco hauea Ruggiero: a cui le buone
Arme hauea fatto rendere e Frontino,
E tato ú giorno, e vn’ altro e vn’ altro adaro
Ch’in Francia & a Parigi ſi trouaro,
[62]
Non volſe entrar Leon ne la Cittade
E i padiglioni alla campagna teſe,
E ſé il medeſmo di per imbaſciate
Che di ſua giunta il Re di Francia iteſe,
I.’hebbe il Re caro: e gli ſu piú ſiate
Donando e viſitandolo corteſe,
De la venuta ſua la cagion ditte
Leone: e lo prego che l’eſpediue.
[63]
Ch’entrar faceſſe in campo la Donzella
Che marito non vuol di lei men ſorte,
Quando venuto era per fare o ch’ella
Moglier gli ſotte: o che gli dette morte,
Carlo tolſe l’attunto, e fece quella
Comparir l’altro di ſuor de le porte,
Ne lo ſteccato, che la notte ſotto
All’alte mura ſu fatto di botto.
[64]
La notte: ch’andò inanzi al terminato
Giorno de la battaglia: Ruggiero hebbe
Simile a quella che ſuole il dannato
Hauer: che la matina morir debbe,
Eletto hauea combatter tutto armato
Per ch’effer conoſciuto non vorrebbe,
Ne lancia ne deſtriero adoprar volſe:
Ne ſuor che’l brado arme d’offefa tolſe.
[65]
Lancia non tolſe: non perche temette
Di quella d’or che ſu de l’Argalia,
E poi d’Aſtolfo: a cui coſtei faccette:
Che far gli arcion votar ſempre ſolia,
Perche neſſun ch’ella tal ſorza haueffe
O ſotte fatta per negromantia
Hauea ſaputo: eccetto quel Re ſolo
Che far la fece: e la dono al ſigliuolo.