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[91]
E come huom d’alto e di ſublime core
     Oue V haurian molt’ altri in odio hauuto,
     Egli s’innamoro del ſuo valore,
     Ne veder fargli oltraggio hauria voluto
     Gli farebbe per vn de ſuoi che muore
     Vederne morir fei manco ſpiaciuto.
     E pder’ancho parte del ſuo regno,
     Che veder morto vn cauallier ſi degno.

[92]
Come bambin ſé bé la cara madre
     Iraconda lo batte e da ſé caccia
     Non ha ricorſo alla ſorella o al padre
     Ma a lei ritorna, e co dolcezza abbraccia
     Coſi Leon, ſé ben le prime ſquadre
     Ruggier gli vccide e I* altre gli minaccia
     Non lo può odiar: pch’ all’amor piú tira
     L’alto valor: che qlla oſſeſa all’ira.

[93]
Ma ſé Leon Ruggiero amira & ama
     Mi par che duro cambio ne riporte,
     Che Ruggiero odia lui: ne coſa brama
     Piú che di dargli di ſua man la morte,
     Molto co gliocchi il cerca, & alcu chiama
     Ch glie le moſtri: ma la buona ſorte
     E la prudétia de l’eſperto Greco
     Non laſcio mai che s’ affrontaffe ſeco,

[94]
Leone, accio che la ſua gète affatto
     Non foſſe vcciſa, ſé ſonar raccolta,
     Et all’Imperatore vn meſſo ratto
     A pregarlo mando che deſſe volta,
     E ripaſſaſſe il fiume: e che buon patto
     N’haurebbe ſé la via non gliera tolta,
     Et eſſo con non molti che raccolſe
     Al ponte ond’ era entrato i paſſi volſe,

[95]
Molti in poter de Bulgari reſtaro
     Per tutto il monte, e sin’ al fiume vcciſi,
     E vi reſtauan tutti: fe’l riparo
     Non gli haueſſe del Rio toſto diuiſi,
     Molti cader da i ponti e s’ affogaro: ■
     E molti ſenza mai volgere i vili
     Quindi lontano irò a trouare il guado,
     E molti fur prigion tratti in Belgrado,

[96]
Finita la battaglia di quel giorno
     Ne laqual poi ch il lor Signor ſu eſtinto,
     Dano i Bulgari hauriao hauuto e ſcorno
     Se per lor non haueſſe il Guerrier vinto:
     Il buon Guerrier che’l cádido Liocorno
     Ne lo ſcudo vermiglio hauea dipinto,
     A lui ſi traſſon tutti da cui queſta
     Vittoria conofeean: con gioia e feſta.

[97]
Vno il ſaluta: vn’ altro fegl’inchina:
     Altri la mano, altri gli bacia il piede:
     Ogn’ un quanto piú può ſé gli auuicina
     E beato ſi tien chi appreſſo il vede,
     E piú ch’il tocca, che toccar diuina
     E fopra naturai coſa ſi crede,
     Lo pregan tutti: e vano al ciel le grida
     Che ſia lor Re lor Capitan lor Guida.

[98]
Ruggier riſpoſe lor che Capitano
     E Re fará quel che ſia lor piú a grado:
     Ma ne a baſtó ne a ſcettro ha da por mao
     Ne p ql giorno entrar vuole i Belgrado,
     Che prima che ſi faccia piú lontano
     Leon Auguſto e che ripaſſi il guado,
     Lo vuol ſeguir, ne torſi da la traccia
     Fin che noi giuga, e ch morir noi faccia.