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Suggiunſe a queſte altre parole molte
Piene d’amor, di fede: e di conſorto,
Da ritornarlo in vita mille volte
Se ſtato mille volte foſſe morto,
Ma quando piú de la tempeſta tolte
Queſte ſperaze eſſer credeano in porto,
Da vn nuouo turbo impetuoſo e ſcuro
Riſpinte in mar, lungi dal lito ſuro.
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Perho che Bradamante ch’eſeguire
Vorria molto piú achor, ch no ha detto:
Riuocando nel cor l’uſato ardire,
E laſciando ir da parte ogni riſpetto,
S’ appreſenta vn di a Carlo, e dice Sire
S’a voſtra Maeſtade alcuno effetto
10 feci mai che le pareſſe buono,
Contenta ſia di non negarmi vn dono.
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E prima che piú eſpffo io le lo chieggia
Su la Real ſua fede mi prometta
Farmene gratia, e vorrò poi che veggia
Che fará iuſta la domanda e retta,
Merta la tua virtú che dar ti deggia
Ciò che domandi o Giouane diletta
(Riſpoſe Carlo) e giuro ſé ben parte
Chiedi del regno mio di contentarte.
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Il don ch’io bramo da l’altezza voſtra
E che non laſci mai marito darme
(Diſſe la Damigella) ſé non moſtra
Che piú di me ſia valoroſo in arme,
Co qualúche mi vuol, pria o con gioſtra
O con la ſpada i mano ho da prouarme,
11 primo che mi vinca mi guadagni:
Chi vinto ſia con altra P accompagni.
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Diſſe l’Imperator con viſo lieto
Che la domanda era di lei ben degna,
E che ſteſſe con l’animo quieto
Che fará apunto quanto ella diſegna:
Non e queſto parlar fatto in ſegreto
Si ch’a notitia altrui toſto no vegna:
E ql giorno medeſimo allavecchia
Beatrice, e al vecchio Amo cor? all’orecchia
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Liquali pariméte arſer di grande
Sdegno cOtra alla ſiglia e di grad’ ira:
Che vider bé, con qſte ſu e domande
Ch’ella a Ruggier, piú ch’a LeOe aſpira
E preſti per vietar che non ſi mande
Queſto ad effetto a ch’ella intéde e mira,
La leuaro con ſraude de la corte
E la menaron ſeco a Rocca ſorte.
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Qeſt’era vna ſortezza ch’ad Amone
Donato Carlo hauea pochi di inante
Tra Pirpignano aſſiſa e Carcaſſone
In loco a ripa il mar molto importante,
Quiui la ritenean come in prigione
Con penſier di mandarla vn di in LeuSte:
Si ch’ogni modo, voglia ella o nOvoglia
Laſci Ruggier da parte: e Leon toglia. ’
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La valoroſa Dona che non meno
Era modeſta ch’animofa e ſorte
Anchor che poſto guardia non l’hauiéo
E potea entrare e vſcir ſuor dele porte,
Pur ſtaua vbbidiete ſotto il ſreno
Del padre: ma patir prigione e morte
Ogni martire e crudeltá: piú toſto
Ch mai laſciar Ruggier, s’ hauea ppoſto