[15]
O che natura ſia d’alcuni marmi
Che muouin l’ombre a guiſa di facelle:
O ſorza pur di ſuffumigi e carmi
E ſegni impreſſi all’oſſeruate ſtelle:
Come piú queſto veriſimil parmi:
Diſcopria lo ſplendor più coſe belle,
E di ſcultura: e di color ch’intorno
Il venerabil luogo haueano adorno.
[16]
A pena ha Bradamante da la ſoglia
Leuato il pie ne la ſecreta cella,
Che ’l viuo ſpirto da la morta ſpoglia
Con chiariſſima voce le fauella,
Fauoriſca Fortuna ogni tua voglia
O caſta e nobiliſſima Donzella
Del cui ventre vſcira il ſeme fecondo
Cħ honorar deue Italia e tutto il mōdo.
[17]
L’antiquo ſangue che venne da Troia
Per li duo miglior riui in te commiſto:
Produrra l’ornamēto, il fior la gioia
D’ogni lignaggio c’habbi il Sol mai viſto
Tra l’Indo: e ’l Tago: e ’l Nilo: e la Dāoia
Tra qꝫſto e ’n mezo Antartico: e Caliſto:
Ne la progenie tua con ſommi honori,
Saran Marcheſi Duci e Imperatori.
[18]
I Capitani e i Cauallier robuſti
Quindi vſcirā: che col ferro e col sēno
Ricuperar tutti gli honor vetuſti
De l’arme inuitte alla ſua Italia denno,
Quindi terran lo ſcettro i Signor giuſti
Cħ cōe il ſauio Auguſto e Numa fenno:
Sotto il benigno e buon gouerno loro
Ritorneran la prima eta de l’oro.
[19]
Accio dunque il voler del ciel ſi metta
In effetto per te: che di Ruggiero
T’ha per moglier fin’da principio eletta
Segue animoſamente il tuo ſentiero,
Che coſa non ſará che s’intrometta
Da poterti turbar queſto penſiero
Si che nō mādi al primo aſſalto in terra
Quel rio ladro ch’ogni tuo bē ti ſerra.
[19]
Tacque Merlino hauendo coſi detto:
Et agio all’opre de la Maga diede
Ch’a Bradamante dimoſtrar l’aſpetto
Si preparaua di ciaſcun ſuo herede,
Hauea de ſpirti vn gran numero eletto
Non ſo ſe da l’inferno o da qual fede,
E tutti quelli in vn luogo raccolti
Sotto habiti diuerſi e varii volti.
[21]
Poi la Donzella a ſè richiama in chieſa
La doue prima hauea tiralo vn cerchio:
Che la potea capir tutta diſtefa:
Et hauea vn palmo á_chora di ſup̱chio,
E perche da li ſpirti non ſia offeſa
Le fa d’un gran pentacolo coperchio,
E le dice che taccia e ſtia a mirarla
Poi ſcioglie il libro e coi demoni parla.
[22]
Eccoui ſuor de la prima ſpelonca
Ch gēte ītorno al ſacro cerchio igroſſa,
Ma come vuole entrar la via l’è tronca
Come lo cinga ītorno muro e foſſa,
In quella ſtanza oue la bella conca
In ſe chiudea del gran Propheta l’oſſa
Entrauan l’ombre: poi c’haueā tre volte,
Fatto dintorno: lor debite volte,