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Venian cento e cent’ altri a diuerſi vſi
De l’efequie ordinati, & hauean queſti
Còe ancho il reſto acceſi torchi, e chiuſi
Piú che veſtiti, eran di nere veſti,
Poi ſeguia Orlado, e adhor adhor ſuſſuſi
Di lachryme hauea gliocchi e rolli e meſti
Ne piú lieto di lui Rinaldo vene:
Il pie Oliuier che rotto hauea: ritène,
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Lungo fará s’io vi vo dire in verſi.
Le cerimonie: e raccotarui tutti
I diſpéfati manti oſcuri e perſi:
Gli acceſi torchi che vi ſuron ſtrutti,
Quindi alla chieſa cathedral cOuerſi
Douúq3 adar no laſciaro occhi aſciutti:
Si bel: ſi buon: ſi giouene, a pietade
Moſſe ogni feſſo, ogni ordie, ogni etade.
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Fu poſto in chieſa, e poi che da le dóne
Di lachryme e di pianti inutil opra
E ch da i ſacerdoti hebbe eleiſonne
E glialtri fanti detti hauuto fopra,
In vna arca il ſerbar ſu due colonne:
E qlla vuole Orlando che ſi cuopra
Di ricco drappo d’or, ſin che repoſto
In vn ſepulchro ſia di maggior coſto.
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Orlando di Sicilia non ſi parte
Ch mada a trouar porphydi e alabaſtri:
Fece fare il diſegno, e di quell’arte
Inarrar co gran premio i miglior maſtri,
Fé le laſtre (venedo in queſta parte)
Poi drizzar Fiordiligi, e i gran pilaſtri:
Che qui (eſſendo Orlando giá partito)
Si ſé portar da l’Africano lito.
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E vedendo le lachryme indeſeſſe
Et oſtinati a vſcir ſempre i ſoſpiri,
Ne per far ſempre dire vffici e meſſe
Mai fatiffar potendo a ſuoi diſiri,
Di no partirli quindi in cor ſi meſſe
Fin che del corpo l’anima no ſpiri:
E nel ſepolchro ſé fare vna cella
E vi ſi chiuſe, e ſé ſua vita in quella.
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Oltre che meſſi e lettere le mande
Vi va in pſona Orlando per leuarla:
Se viene in Francia co pèſion be grande
Còpagna vuol di Galerana farla,
Quado tornare al padre ancho domande
Sin’ alla lizza vuole accopagnarla,
Edificar le vuole vn monaſtero
Quando ſeruire a Dio faccia péſiero
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Staua ella nel ſepulchro e quiui attrita
Da penitentia orando giorno e notte,
Non duro lunga etá: che di ſua vita
Da la Parca le fur le ſila rotte,
Giá fatte hauea da l’iſola partita
Oue i Cyclopi hauean l’antique grotte
I tre guerrier di Francia: afflitti e meſti
Che’l quarto lor copagno a dietro reſti.
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Non volean ſenza medico leuarſi
Che d’ Oliuier s’ haueſſe a pigliar cura:
Laqual pche a principio mal pigliarli
Potè, fatt’ era faticoſa e dura,
E qllo vdiano in modo lamentarſi
Che del ſuo caſo hauean tutti paura,
Tra lor di ciò parlado al nocchier naccg
Vn pèſiero: e lo diſſe, e a tutti piacque.