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Al ſin chiama quel ſeruo a chi ſu ípoſta
Lopra crudel che poi non hebbe effetto,
E fa che lo conduce oue naſcoſta
S’egli era Argia, ſi come gli hauea detto,
Ch ſorſè i qualche macchia il di repoſta
La notte ſi ripara ad alcun tetto,
Lo guida il ſeruo oue trouar ſi crede
La ſolta ſelua, e vn gran palagio vede.
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Fatto hauea farſi alla ſua Fata intanto
La bella Argia con ſubito lauoro,
D’ alabaſtri vn palagio per incanto
Dentro e di ſuor tutto ſregiato d’ Oro:
Ne lingua dir ne cor penſar può quanto
Hauea beltá di ſuor, dentro theſoro
Quello che hierfera ſi ti parue bello
Del mio Signor, faria vn tugurio a qllo.
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E di panni d’ razza, e di cortine
Teſſute riccamente: e a varie ſoggie,
Ornate eran le ſtalle e le cantine
Non ſale pur, no pur camere e loggie,
Vaſi d’oro e d’argento ſenza ſine
Gemme cauate, azurre e verdi e roggie:
E ſormate in gra piatti e I coppe e I nappi
E ſenza ſin d’oro e di ſeta drappi.
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Il giudice (ſi come io vi dicea)
Venne a queſto palagio a dar di petto,
Quando ne vna capanna ſi credea
Di ritrouar, ma ſolo il boſcho ſchietto,
Per l’alta marauiglia che n’ hauea
Eſſer ſi credea vſcito d’ intelletto
Non ſapea ſé foſſe ebbro o ſé fognaffi
O pur fe’l ceruel ſcemo auolo andaſſi.
[135]
Vede inanzi alla porta vno Ethiopo
Con naſo e labri groſſi, e bé glie auuiſo:
Che non vedeſſe mai prima ne dopo
Vn coſi ſozzo e diſpiaceuol viſo,
Poi di fatteze qual ſi pinge Eſopo,
D’ attriſtar ſé vi foſſe il Paradiſo:
Bifunto e ſporco: e d’habito mendico
Ne a mezo áchor di ſua bruttezza io dico
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Anſelmo che non vede altro da cui
Poſſa ſaper di chi la caſa ſia,
A lui s’ accorta, e ne domanda a lui:
Et ei riſponde queſta caſa e mia:
11 giudice e ben certo che colui
Lo beffi, e che gli dica la bugia:
Ma co ſcongiuri il Negro ad affermare
Che ſua e la caſa e ch’altri no v’ ha a fare
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E gli oſſeriſce ſé la vuol vedere
Che dètro vada, e cerchi come voglia:
E ſé v’ha coſa che gli ſia in piacere
O per ſé o per gliamici ſé la toglia,
Diede il cauallo al ſeruo ſuo a tenere
Anſelmo, e meſſe il pie dètro alla ſoglia
E per ſale e per camere condutto
Da baffo e d’ alto andò mirado il tutto.
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La ſorma, il ſito: il ricco e bel lauoro
Va contemplando: e l’ornamento regio,
E ſpeffo dice non potria quant’ oro
E ſotto il Sol pagare il loco egregio,
A qſto gli riſponde il brutto Moro
E dice, e qſto anchor troua il ſuo pgio
Se non d’Oro od’ Argento: no di meno
Pagar lo può quel che vi coſta meno.