Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/579


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No men gioconda ſtatua ne men bella
     Si vede appreſſo, e la ſcrittura dice
     Ecco la ſiglia d’ Hercole Iſlabella:
     Per cui Ferrara ſi terra felice
     Via piú perche in lei nata fará qlla,
     Che d’altro ben, che proſpera e fautrice
     E benigna Fortuna dar le deue
     Volgendo glianni nel ſuo corſo lieue.

 [85]
I duo che moſtran diſioſi affetti
     Che la gloria di lei ſempre riſuone,
     Gian Iacobi vgualmente erano detti
     L’uno Calandra e l’altro Bardelone,
     Nel terzo e quarto loco oue per ſtretti
     Riui, l’acqua eſce ſuor del padiglione
     Due dòne ſon che patria, ſtirpe, honore
     Hanno di par, di par beltá e valore.

 [86]
Heliſſabetta l’una, e Leonora
     Nominata era l’altra, e ſia per quanto
     Narraua il marmo ſculto d’eſſe anchora
     Si glorioſa la terra di Manto.
     Che di Vergilio che tanto l’honora
     Piú che di qſte non ſi dará vanto,
     Hauea la prima a pie del ſacro lembo
     Iacobo Sadoletto, e Pietro Bembo.

 [87]
Vno elegante Caſtiglione, e vn culto
     Mutio Arelio de l’altra eran foſtegni,
     Di qſti nomi era il bel marmo ſculto
     Ignoti allhora, hor ſi famoſi e degni,
     Veggon poi qlla a cui dal cielo indulto
     Tanta virtú fará quanta ne regni
     O mai regnata in alcun tempo ſia
     Verfata da Fortuna hor buona hor ria.

 [88]
Lo ſcritto d’ oro eſſer coſtei dichiara
     Lucretia Bentiuoglia, e ſra le lode
     Pone di lei: che’l Duca di Ferrara
     D’ eſſerle padre ſi rallegra e gode:
     Di coſtei canta con ſoaue e chiara
     Voce, vn Camil che’l Rheno e Felſina ode
     Co tata attètion tanto ſtupore
     Co qjta Amphryfo vdi giá il ſuo paſtof

 [89]
Et vn per cui la terra oue l’Ifauro
     Le ſue dolci acqj í ſala in maggior vaſe:
     Nominata fará da l’Indo al Mauro
     E da l’Auſtrine all’Hyperboree caſe
     Via piú che per peſare il Romano auro
     Di che perpetuo nome le rimaſe,
     (’.nido Poſthumo a cui doppia corona
     Pallade quinci: e quindi Phebo dona.

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L’altra che ſegue in ordine e Diana:
     NO guardar dice ilmarmo ſcritto, ch’ella
     Sia altiera in villa, che nel core humana
     Non fará perho men ch’in viſo bella,
     Il dotto Celio Calcagnin lontana
     Fara la gloria e’l bel nome di qlla
     Nel regno di Monefe: in ql di Iuba:
     In India e Spagna vdir co chiara Tuba.

 [91]
Et vn Marco Cauallo che tal ſonte
     Fara di poeſia naſcer d’Ancona
     Qual ſé il cauallo alato vſcir del monte
     Non ſo ſé di Parnaſſo o d’Helicona:
     Beatrice appreſſo a queſto alza la ſronte
     Di cui lo ſcritto ſuo coſi ragiona
     Beatrice bea viuèdo il ſuo conſorte:
     E lo laſcia inſelice alla ſua morte.