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Riſpoſe il cauallier non ti rincreſca
Se’l nome mio ſcoprir non ti vogli’hora
Ben tei diro prima ch’un patto creſea
L’ombra: che ci fará poca dimora:
Trouaro andado iſieme vn’ acqua ſreſca
Che col ſuo mormorio facea tal’hora
Paſtori e viandanti al chiaro rio
Venire: e berne l’amorofo oblio.
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Signor queſte eran quelle gelide acque
Quelle che ſpengon l’amorofo caldo:
Di cui beuendo ad Angelica nacque
L’odio, e’ hebbe dipoi ſemp a Rinaldo,
E s’ ella vn tempo a lui prima diſpiacque
E ſé nel’odio il ritrouo ſi ſaldo
Non deriuo Signor la cauſa altronde
Se no d’hauer beuto di qſte onde.
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Il cauallier che con Rinaldo viene
Come ſi vede inanzi al chiaro riuo
Caldo per la fatica il deſtrier tiene:
E dice il poſar qui non ſia nociuo,
Non ſia (diſſe Rinaldo) ſé non bene
Ch’ oltre ch pma il mezo giorno eſtiuo:
M’ha coſi il brutto moſtro trauagliato
Che’l ripoſar mi ſia comodo e grato.
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L’un e l’altro ſmonto del ſuo cauallo
E paſcer lo laſcio per la foreſta,
E nel fiorito verde a roſſo e a giallo
Ambi ſi traſſon l’elmo de la teſta:
Corſe Rinaldo al liquido chryſtallo
Spinto da caldo e da ſete moleſta,
E caccio a vn ſorſo del ſreddo liquore
Dal petto ardente e la ſete e l’amore.
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Quado lo vide l’altro caualliero
La bocca ſolleuar de l’acqua molle:
E ritrarne pentito ogni penderò
Di quel deſir e’ hebbe d’amor ſi ſolle,
Si leuo ritto, e con ſembiante altiero
Gli diſſe quel che dianzi dir non volle:
Sappi Rinaldo il nome mio e lo ſdegno
Venuto ſol p ſciorti il giogo indegno.
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Coſi dicedo, ſubito gli ſparue
E ſparue inſieme il ſuo deſtrier con lui:
Queſto a Rinaldo vn gra miracol parue
S’ aggiro intorno, e diſſe oue e coſtui ?
Stimar non fa ſé ſian magiche larue
Che Malagigi vn de miniſtri ſui
Gli habbia madato a ròper la cathena
Che lungamente l’ha tenuto in pena.
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O pur che Dio da l’alta hierarchia
Gli habbia per ineſſabil ſua bontade
Mandato come giá mando a Thobia
Vn’ angelo a leuar di cecitade,
Ma buono o rio demonio, o quel che ſia
Che gli ha renduta la ſua libertade
Ringratia e loda, e da lui ſol conoſce
Che ſano ha il cor da l’amoroſe agofee.
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Gli ſu nel primier’ odio ritornata
Angelica, e gli parue troppo indegna
D’ eſſer, non che ſi lungi ſeguitata:
Ma che per lei pur meza lega vegna,
Per Baiardo rihauer tutta ſiata
Verſo India in Sericana andar diſegna
Si perche l’honor ſuo lo ſtringe a farlo
Si per hauerne giá parlato a Carlo