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Riſpoſe il cauallier non ti rincreſca
     Se’l nome mio ſcoprir non ti vogli’hora
     Ben tei diro prima ch’un patto creſea
     L’ombra: che ci fará poca dimora:
     Trouaro andado iſieme vn’ acqua ſreſca
     Che col ſuo mormorio facea tal’hora
     Paſtori e viandanti al chiaro rio
     Venire: e berne l’amorofo oblio.

 [61]
Signor queſte eran quelle gelide acque
     Quelle che ſpengon l’amorofo caldo:
     Di cui beuendo ad Angelica nacque
     L’odio, e’ hebbe dipoi ſemp a Rinaldo,
     E s’ ella vn tempo a lui prima diſpiacque
     E ſé nel’odio il ritrouo ſi ſaldo
     Non deriuo Signor la cauſa altronde
     Se no d’hauer beuto di qſte onde.

 [62]
Il cauallier che con Rinaldo viene
     Come ſi vede inanzi al chiaro riuo
     Caldo per la fatica il deſtrier tiene:
     E dice il poſar qui non ſia nociuo,
     Non ſia (diſſe Rinaldo) ſé non bene
     Ch’ oltre ch pma il mezo giorno eſtiuo:
     M’ha coſi il brutto moſtro trauagliato
     Che’l ripoſar mi ſia comodo e grato.

 [63]
L’un e l’altro ſmonto del ſuo cauallo
     E paſcer lo laſcio per la foreſta,
     E nel fiorito verde a roſſo e a giallo
     Ambi ſi traſſon l’elmo de la teſta:
     Corſe Rinaldo al liquido chryſtallo
     Spinto da caldo e da ſete moleſta,
     E caccio a vn ſorſo del ſreddo liquore
     Dal petto ardente e la ſete e l’amore.

 [64]
Quado lo vide l’altro caualliero
     La bocca ſolleuar de l’acqua molle:
     E ritrarne pentito ogni penderò
     Di quel deſir e’ hebbe d’amor ſi ſolle,
     Si leuo ritto, e con ſembiante altiero
     Gli diſſe quel che dianzi dir non volle:
     Sappi Rinaldo il nome mio e lo ſdegno
     Venuto ſol p ſciorti il giogo indegno.

 [65]
Coſi dicedo, ſubito gli ſparue
     E ſparue inſieme il ſuo deſtrier con lui:
     Queſto a Rinaldo vn gra miracol parue
     S’ aggiro intorno, e diſſe oue e coſtui ?
     Stimar non fa ſé ſian magiche larue
     Che Malagigi vn de miniſtri ſui
     Gli habbia madato a ròper la cathena
     Che lungamente l’ha tenuto in pena.

 [66]
O pur che Dio da l’alta hierarchia
     Gli habbia per ineſſabil ſua bontade
     Mandato come giá mando a Thobia
     Vn’ angelo a leuar di cecitade,
     Ma buono o rio demonio, o quel che ſia
     Che gli ha renduta la ſua libertade
     Ringratia e loda, e da lui ſol conoſce
     Che ſano ha il cor da l’amoroſe agofee.

 [67]
Gli ſu nel primier’ odio ritornata
     Angelica, e gli parue troppo indegna
     D’ eſſer, non che ſi lungi ſeguitata:
     Ma che per lei pur meza lega vegna,
     Per Baiardo rihauer tutta ſiata
     Verſo India in Sericana andar diſegna
     Si perche l’honor ſuo lo ſtringe a farlo
     Si per hauerne giá parlato a Carlo