Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/569


 [4]
Il vederui cader cauſo il dolore
     Che' i voſtri a furor molte e a crudeltade
     S’erauate in pie voi, ſorſè minore
     Licentia hauriano hauute le lor ſpade,
     Eraui assai che la Baſtia in manche hore
     V’haueſte ritornata in poteſtade,
     Che tolta in giorni a voi non era ſtata,
     Da gente Cordoueſe e di Granata,

 [5]
Forſè ſu da Dio vindice permeſſo
     Che vi trouaſte a quel caſo impedito,
     Accio che’l crudo e federato ecceſſo
     Che dianzi fatto hauean, foſſe punito,
     Che poi ch’in lor man vinto ſi ſu meſſo
     11 miſer Veſtidel laſſo e ferito:
     Senz’arme ſu tra cento ſpade vcciſo
     Dal popul la piú parte circòcifo.

 [6]
Ma perch’ io vo cócludere: vi dico
     Che neſſun’ altra quell’ira pareggia
     QuAdo Signor, parente, o ſotio antico
     Dinanzi a gliocchi ingiuriar ti veggia,
     Dunque e ben dritto per ſi caro amico
     Che fubit’ira il cor d’Orlando ſeggia:
     Che de l’horribil colpo che gli diede
     Il Re Gradaſſo, morto in terra il vede.

 [7]
Qual Nomade paſtor che vedut’ habbia
     Fuggir ſtrifeiando l’horrido ſerpente
     Che il ſigliuol che giocaua ne la ſabbia
     Veciſo gli ha col venenoſo dente,
     Stringe il baſton co colera e co rabbia,
     Tal la ſpada d’ ognialtra piú tagliente
     Stringe co ira il cauallier d’ Anglante,
     Il primo che trouo fu’l Re Agramante,

 [8]
Che ſanguinoſo e de la ſpada priuo
     Co mezo ſcudo: e co l’elmo diſciolto,
     E ferito in piú parti ch’io no ſcriuo
     S’era di man di Brandimarte tolto,
     Come di pie all’aſtor ſparuier mal viuo
     A cui laſcio alla coda inuido o ſtolto,
     Orlando giunſe e meſſe il colpo giuſto
     Oue il capo ſi termina col buſto.

 [9]
Sciolto era l’elmo, e diſarmato il collo
     Si che lo taglio netto come vn giunco,
     Cadde, e die nel ſabbion l’ultimo crollo
     Del regnator di Lybia il graue trunco: ’
     Corſe lo ſpirto all’aque, onde tirollo
     CharO nel legno ſuo col graſſio adúco,
     Orlando fopra lui no ſi ritarda
     Ma troua il Serican co Baliſarda.

 [10]
Come vide Gradaſſo d’ Agramante
     Cadere il buſto dal capo diuiſo,
     Quel ch’accaduto mai nò gliera inante
     Tremo nel core: e ſi ſmarri nel viſo,
     E all’arriuar del cauallier d’ Anglante
     Preſago del ſuo mal panie cOquiſo,
     Per ſchermo ſuo partito alcun no preſe
     Quando il colpo mortai fopra gli ſcefe.

 [11]
Orlando lo feri nel deſtro ſianco
     Sotto l’ultima coſta, e il ferro immerſo
     Nel vètre vn palmo, vſci dal lato maco
     Di ſangue fin’ all’elſa tutto aſperfo,
     Moſtro bè che di man ſu del piú ſranco
     E del meglior guerrier de l’uniuerfo
     Il colpo, ch’un Signor coduffe a morte
     Di cui no era in Pagania il piú ſorte.