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E nel volto, e nel petto, e ne la coſcia
Laſcio ferito il Re di Sericana
Di cui non ſu mai tratto ſangue, poſcia
C hebbeqll’arme, hor gli par coſa ſtrana
Ch qlla ſpada (e n’ ha diſpetto e agoſcia)
Le tagli hor ſi, ne pur’ e Durindana,
E ſé piú lungo il colpo era, o piú appſſo,
L’hauria dal capo inſino al ventre feſſo.
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Non biſogna piú hauer ne l’arme fede
Come hauea diazi, che la proua e fatta,
Con piú riguardo e piú ragion procede
Che non ſolea, meglio al parar ſi adatta,
Brandimarte ch’Orlando entrato vede
Che gli ha di ma quella battaglia tratta,
Si pone in mezo all’una e all’altra pugna
Perche in aiuto oue e biſogno giugna,
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Eſſendo la battaglia in tale iſtato
Sobrin ch’era giaciuto in terra molto,
Si leuo, poi ch’in ſé ſu ritornato
E molto gli dolea la ſpalla e’l volto,
Alzo la viſta e miro in ogni lato
Poi doue vide il ſuo Signor riuolto
Per dargli aiuto i lunghi paſſi torſe:
Tacito ſi, ch’alcun non ſé n’ accorſe.
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Vien dietro ad Oliuier ch tenea gliocchi
Al Re Agramante, e poco altro attèdea
E gli feri ne i deretan ginocchi
Il deſtrier di peoſſa in modo rea:
Che ſenza idugio e ſorza che trabocchi
Cade Oliuier, ne’l piede hauer potea,
Il manco pie ch’ai non penſato caſo
Sotto il cauallo in ſtaffa era rimaſo.
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Sobrin radoppia il colpo, e di riuerſo
Gli mena: e fegli crede il capo torre,
Ma lo vieta Tacciar lucido e terſo
Ch tèpro giá Vulca, porto giá Hettorre,
Vede il periglio Brandimarte, e verſo
Il Re Sobrino a tutta briglia corre:
E lo fere in fu’l capo e gli da d’ urto
Ma il fiero vecchio e toſto in pie riſurto.
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E torna ad Oliuier per dargli ſpaccio
Si ch’eſpedito all’altra vita vada,
O no laſciare al men ch’eſca d’ impaccio
Ma che ſi ſtia fotto’l Cauallo a bada,
Oliuier e’ ha difopra il miglior braccio
Si che ſi può difender con la ſpada,
Di qua, di la, tanto percuote e punge
Che quata e lunga fa Sobrin ſtar lunge.
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Spera s’ alquanto il tien da ſé riſpinto
In poco ſpatio vſcir di quella pena,
Tutto di ſangue il vede molle e tinto
E che ne verſa tanto in ſu l’arena
Che gli par e’ habbia toſto a reſtar vito:
Debole e ſi che ſi foſtiene a pena,
Fa per leuarſi Oliuier molte proue
Ne da doſſo il deſtrier perho ſi muoue.
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Trouato ha Bradimarte ilRe Agramate
E cominciato a tempeſtargli Uomo,
Hor co FrOti gli e al ſisco, hor gli e dauate
Con ql Frótin che gira come vn Torno,
Buon cauallo ha il ſigliuol di Monodate
No l’ha peggio? il Re di Mezo giorno:
Ha Brigliador che gli dono Ruggiero
Poi che lo tolſe a Mandricardo altiero.