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Scende alla ſpalla, e perche la ritroui
Di doppia lama e di maglia coperta:
Nò vuol perho che molto ella le gioui
Che di gran piaga nò la laſci aperta,
Mena Sobrin, ma indarno e che ſi proui
Ferire Orlando, a cui per gratia certa
Diede il Motor del cielo e de le ſtelle
Che mai ſorar nò ſé gli può la pelle.
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Radoppia il colpo il valoroſo Cote
E penſa da le ſpalle il capo torgli,
Sobrin che fa il valor di Chiaramòte
E che poco gli vai lo ſcudo opporgli
S’ arretra: ma no tato che la ſrOte
NO veniſſe ancho Baliſarda a corgli,
Di piatto ſu, ma il colpo tanto fello
Ch’amacco l’elmo e glitrono il ceruello.
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Cadde Sobrin del fiero colpo in terra
Onde a gran pezzo poi nò e riſorto,
Crede ſinita hauer cO lui la guerra
Il Paladino, e che ſi giaccia morto,
E verſo il Re Gradaſſo ſi diſſerra
Che Iirandimarte no meni a mal porto:
Che’l Paga d’arme e di ſpada l’auanza
E di deſtriero: e ſorſè di poſſanza.
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L’ardito Brandimarte in ſu Fròtino
Quel buò deſtrier ch di Ruggier ſu diazi
Si porta coſi ben col Saracino
Che no par giá che quel troppo l’auazi,
E s’egli haueſſe oſbergo coſi ſino
Come il Pagan, gli ſtaria meglio inanzi,
Ma gli 9uiè (che mal ſi ſente armato)
Speſſo dar luogo hor d’úo hor d’altro Iato
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Altro deſtrier nò e che meglio intenda
Di quel Fròtino, il caualliero a cenno:
Par che douunque Durindana ſceda
Hor qnci hor qndi habbia a ſchiuarla séno
Agramate e Oliuier battaglia horrèda
Altroue fanno, e giudicar ſi dèno
Per duo guerrier di pari in arme accorti
E pochi differenti in eſſer ſorti.
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Hauea laſciato (come io diſſi) Orlando
Sobrino in terra, e 9tra il Re Gradaſſo
Soccorrer Brandimarte diſiando
Come ſi trouo a pie, venia a gran paſſo,
Era vicin per aſſalirlo, quando
Vide in mezo del capo andare a ſpaffo
Il buò cauallo onde Sobrin ſu ſpinto,
E per hauerlo preſto ſi ſu accinto.
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Hebbe il deſtrier che no trouo còteſa:
E leuo vn ſalto & entro ne la fella:
Ne l’una man la ſpada tien foſpefa
Mette l’altra alla briglia ricca e bella:
Gradaſſo vede Orlando, e no gli peſa
Ch’a lui ne viene: e per nome l’appella:
Ad eſſo, e a Bradimarte: e all’altro ſpera
Far parer notte, e che nò ſia anchor ſera.
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Voltaſi al Cote e Brandimarte laſſa
E d’una punta lo troua al camaglio:
Fuor che la carne ognialtra coſa paſſa
Per ſorar quella e vano ogni trauaglio,
Orlando a vn tepo Baliſarda abbaſſa
No vale incanto ou’ella mette il taglio
L’elmo: lo ſcudo: l’oſbergo: e l’arnefe
Venne fendedo in giú ciò ch’ella preſe.