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Ma pur col core indomito e conſtante
Di patir quanto e in ciel di lui pſcritto,
Pei duri fatti l’intrepide piante
Moſſe poggiado in ver la cima al dritto,
Non era cento paſſi andato inante
Che vide d’ anni e d’ aſtinentie afflitto
Huom e’ hauea d’ Eremita habito e ſegno
Di molta riuerentia e d’ honor degno.
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Che come gli ſu preſſo, Saulo Saulo
(Grido) perche perſegui la mia fede?
Come allhor il Signor diſſe a fan Paulo
Che’l colpo ſalutifero gli diede,
Paſſar crederti il mar ne pagar naulo
E defraudare altrui de la mercede,
Vedi che Dio e’ ha lunga man ti giunge
Quando tu gli penfaſti eſſer piú lunge.
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E ſeguito il ſantiſſimo Eremita
Ilqual la notte inanzi hauuto hauea
In viſion da Dio, che con ſua aita
Allo ſcoglio Ruggier giunger douea:
E di lui tutta la pattata vita
E la ſutura, e anchor la morte rea,
Figli e nipoti: & ogni difeendente
Gli hauea Dio riuelato interamente.
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Seguito l’Eremita riprendendo
Prima Ruggiero, e al ſin poi cOfortollo,
Lo riprendea ch’era ito differendo
Sotto il ſoaue giogo a porre il collo,
E quel che douea far libero eſſendo,
Mentre Chriſto pgando a ſé chiamollo,
Fatto hauea poi con poca gratia, quádo
Venir con sferza il vide minacciando.
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Poi confortollo, che non niega il cielo
Tardi o p tépo Chriſto a chi gliel chiede
E di quelli operarii del Vangelo
Narro, ch tutti hebbono vgual mercede:
Con charitade e con deuoto zelo
Lo venne ammaeſtrando ne la fede,
Verſo la cella ſua con lento patto
Ch’era cauata a mezo il duro fatto.
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Di fopra ſiede alla deuota cella
Vna piccola chieſa che riſponde
All’Oriente: assai commoda e bella:
Di ſotto vn boſco ſcende fin’ all’onde,
Di lauri e di ginepri e di mortella,
E di palme ſruttiſere e feconde
Che riga ſempre vna liquida ſonte
Che mormorando cade giú dal monte,
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Eran de glianni hormai preſſo a quarata
Che ſu lo ſcoglio il ſraticel ſi meſſe,
Ch’a menar vita ſolitaria e ſanta
Luogo oportuno il Saluator gli eleſſe:
Di ſrutte colte hor d’ úa hor d’ altra piata
E d’acqua pura la ſua vita rette,
Che valida e robuſta e ſenza affanno
Era venuta all’ottantefimo anno.
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Détro la cella il vecchio acceſe il fuoco
E la menſa ingombro di varii ſrutti,
Oue ſi ricreo Ruggiero vn poco
Poſcia ch’i pani ei capelli hebbe aſciutti
Imparo poi piú adagio in queſto loco
De noſtra fede i gra myſterii tutti
Et alla pura ſonte hebbe batteſmo
Il di ſeguente dal Vecchio medeſmo.