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A ſi grande vopo come era douendo
Condurli col Signor di Sericana:
Ch’ oltre che di valor foſſe tremendo
Sapea c’hauea Baiardo e Durindana,
l’altra armatura non la conoſcendo
Non apprezzo per coſa ſi foprana,
Come chi ne ſé proua apprezzo quella:
Per buona ſi, ma per piú ricca e bella.
[29]
E perche gli facean poco meſtiero
L’arme, ch’era inuiolabile e affatato,
Contento ſu che l’haueſſe Oliuiero
Il brando no, che ſel poſe egli a lato,
A Brandimarte conſegno il deſtriero:
Coſi diuiſo & vgualmente dato
Volſe che foſſe a ciaſchadun cOpagno
Ch’infieme ſi trouar di ql guadagno.
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Pel di de la battaglia ogni guerriero
Studia hauer ricco e nuouo habito i doſſo,
Orlando riccamar fa nel quartiero
l’alto Babel dal ſulmine percoſſo,
Vn can d’argento hauer vuole Oliuiero
Ch giaccia, e che la laſſa habbia fu’l doſſo,
Co vn motto ch dica, ſin che vegna,
E vuol d’oro la veſta: e di ſé degna.
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Fece diſegno Brandimarte il giorno
De la battaglia, per amor del padre
E per ſuo honor: di non andare adorno
Se non di fopraueſte oſcure & adre,
Fiordiligi le ſé, con ſregio intorno
Quanto piú ſeppe far belle e leggiadre:
Di ricche gemme il ſregio era conteſto
D’ u ſchietto drappo e tutto nero il reſto.
[32]
Fece la Donna di ſua man le fopra-
Veſti, a cui l’arme conuerrian piú ſine,
De quai l’ofbergo il cauallier ſi cuopra
E la groppa al cauallo e’l petto e’l crine:
Ma da quel di che comincio queſt’opra
Continuando a quel che le die ſine,
E dopo anchora, mai ſegno di riſo
Far non potè, ne d’allegrezza in viſo.
[33]
Sempre ha timor nel cor: ſemp tormento
Che Brandimarte ſuo non le ſia tolto,
Giá l’ha veduto in cento lochi e cento
In gran battaglie e periglioſe auuolto,
Ne mai, come hora, ſimile ſpauèto
Le agghiaccio il ſague, e ipallidille ilvolto
E queſta nouita d’ hauer timore
Le fa tremar di doppia tema il core.
[34]
Poi ch ſon d’arme e d’ogni arneſe i púto
Alzano al vento i cauallier le vele,
Adolfo e Sanſonetto con l’affunto
Riman del grande eſercito fedele,
Fiordiligi col cor di timor punto
Empiendo il ciel di voti e di querele
Quanto con viſta ſeguitar le puote
Segue le vele in alto mar remote.
[35]
Aſtolfo a gran fatica e Sanſonetto
Potè leuarla da mirar ne l’onda
E íitrarla al palagio, oue fu’l letto
La laſciaro affannata e tremebonda,
Portane in tanto il bel numero eletto
De i tre buon cauallier l’aura feconda
Ando il legno a trouar l’iſola al dritto
Oue far ſi douea tanto conflitto.