Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/554


 [72]
Era Dudon fopra la ſpiaggia vſcito
     Ch’a trouar Carlo ádar volea ql giorno,
     E de captiui e de lor ſpoglie, ordito
     CO lúga pòpa hauea vn triopho adorno:
     Eran tutti i prigion ſtefi nel lito
     E i Nubi vincitori allegri intorno:
     Che faceano del nome di Dudone
     Intorno riſonar la regione.

 [73]
Véne in ſperanza di lontan Ruggiero
     Che queſta foſſe armata d’Agramante,
     E per ſaperne il vero vrto il deſtriero
     Ma riconobbe come ſu piú inante,
     Il Re de Nafamona prigionero,
     Bambirago, Agricalte, e Farurante,
     Manilardo, e Balaſtro, e Rimedonte
     Che piangendo tenean baſſa la ſronte.

 [74]
Ruggier che gli ama foſſerir non puote
     Che ſtian ne la miſeria in che li troua:
     Quiui fa ch’a uenir con le man vote
     Senza vſar ſorza il pregar poco gioua,
     La lancia abbaſſa, e chi li tien percuote
     E fa del ſuo valor l’ufata proua:
     Stringe la ſpada e in vn piccol momento
     Ne fa cadere intorno piú di cento.

 [75]
Dudone ode il rumor, la ſtrage vede
     Che fa Ruggier, ma chi ſia non conoſce,
     Vede i ſuoi c’háno in ſuga volto il piede
     Con gran timor co pianto e co angofee,
     Preſto il dſtrier lo ſcudo e l’elmo chiede
     Che giá hauea armato e petto e braccia e coſce
     Salta a cauallo e ſi fa dar la lacia
     E non oblia ch’e paladin di Francia.

 [76]
Grida che ſi ritiri ognun da canto,
     Spinge il cauallo, e fa ſentir gli ſproni:
     Ruggier cèt’ altri n’ hauea vcciſi in tanto
     E gran ſperanza dato a quei prigioni:
     E come venir vide Dudon ſanto
     Solo a cauallo, e glialtri eſſer pedoni
     Stimo che capo e che Sgnor lor foſſe
     E contra lui con gran deſir ſi moſſe.

 [77]
Giá moſſo prima era Dudon, ma quando
     Senza lancia Ruggier vide venire,
     Lunge da ſé la ſua gitto, ſdegnando
     Con tal vantaggio il cauallier ferire,
     Ruggiero al corteſe atto riguardando
     Diſſe ſra ſé, coſtui non può mentire
     Ch’ uno non ſia di quei guerrier perfetti
     Che Paladin di Francia ſono detti,

 [78]
S’ impetrar lo potrò, vo che’l ſuo nome
     Inanzi che ſegua altro, mi paleſe:
     E coſi domandollo, e ſeppe come
     Era Dudon ſigliuol d’Vggier Daneſe,
     Dudo grauo Ruggier poi d’ ugual ſome
     E pari mentre lo trouo corteſe:
     Poi che i nomi tra lor s’ hebbono detti
     Si disfidare e vennero a gli effetti.

 [79]
Hauea Dudon quella ferrata mazza
     Ch’ in mille impſe gli die eterno honore,
     Con eſſa moſtra ben, ch’egli di razza
     Di quel Daneſe pien d’ alto valore,
     La ſpada ch’ap ogni elmo ogni corazza
     Di che non era al mondo la migliore
     Traſſe Ruggiero: e fece paragone
     Di ſua virtude al paladin Dudone.