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Era Dudon fopra la ſpiaggia vſcito
Ch’a trouar Carlo ádar volea ql giorno,
E de captiui e de lor ſpoglie, ordito
CO lúga pòpa hauea vn triopho adorno:
Eran tutti i prigion ſtefi nel lito
E i Nubi vincitori allegri intorno:
Che faceano del nome di Dudone
Intorno riſonar la regione.
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Véne in ſperanza di lontan Ruggiero
Che queſta foſſe armata d’Agramante,
E per ſaperne il vero vrto il deſtriero
Ma riconobbe come ſu piú inante,
Il Re de Nafamona prigionero,
Bambirago, Agricalte, e Farurante,
Manilardo, e Balaſtro, e Rimedonte
Che piangendo tenean baſſa la ſronte.
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Ruggier che gli ama foſſerir non puote
Che ſtian ne la miſeria in che li troua:
Quiui fa ch’a uenir con le man vote
Senza vſar ſorza il pregar poco gioua,
La lancia abbaſſa, e chi li tien percuote
E fa del ſuo valor l’ufata proua:
Stringe la ſpada e in vn piccol momento
Ne fa cadere intorno piú di cento.
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Dudone ode il rumor, la ſtrage vede
Che fa Ruggier, ma chi ſia non conoſce,
Vede i ſuoi c’háno in ſuga volto il piede
Con gran timor co pianto e co angofee,
Preſto il dſtrier lo ſcudo e l’elmo chiede
Che giá hauea armato e petto e braccia e coſce
Salta a cauallo e ſi fa dar la lacia
E non oblia ch’e paladin di Francia.
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Grida che ſi ritiri ognun da canto,
Spinge il cauallo, e fa ſentir gli ſproni:
Ruggier cèt’ altri n’ hauea vcciſi in tanto
E gran ſperanza dato a quei prigioni:
E come venir vide Dudon ſanto
Solo a cauallo, e glialtri eſſer pedoni
Stimo che capo e che Sgnor lor foſſe
E contra lui con gran deſir ſi moſſe.
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Giá moſſo prima era Dudon, ma quando
Senza lancia Ruggier vide venire,
Lunge da ſé la ſua gitto, ſdegnando
Con tal vantaggio il cauallier ferire,
Ruggiero al corteſe atto riguardando
Diſſe ſra ſé, coſtui non può mentire
Ch’ uno non ſia di quei guerrier perfetti
Che Paladin di Francia ſono detti,
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S’ impetrar lo potrò, vo che’l ſuo nome
Inanzi che ſegua altro, mi paleſe:
E coſi domandollo, e ſeppe come
Era Dudon ſigliuol d’Vggier Daneſe,
Dudo grauo Ruggier poi d’ ugual ſome
E pari mentre lo trouo corteſe:
Poi che i nomi tra lor s’ hebbono detti
Si disfidare e vennero a gli effetti.
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Hauea Dudon quella ferrata mazza
Ch’ in mille impſe gli die eterno honore,
Con eſſa moſtra ben, ch’egli di razza
Di quel Daneſe pien d’ alto valore,
La ſpada ch’ap ogni elmo ogni corazza
Di che non era al mondo la migliore
Traſſe Ruggiero: e fece paragone
Di ſua virtude al paladin Dudone.