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E con mano e con pie quiui s’attacca
Salta ſu i merli, e mena il brando inuolta,
Vrta, riuerſa, e fende, e ſora, e ammacca:
E di ſé moſtra eſperientia molta:
Ma tutto a vn tépo la ſcala ſi ſiacca
Ch troppa ſoma e di ſopchio ha tolta:
E ſor che Brandimarte, giú nel ſoſſo
Vanno ſozopra, e l’uno all’altro adoſſo
[25]
Per ciò no perde il cauallier l’ardire
Ne pèſa riportare adietro il piede,
Ben che de ſuoi non vede alcun ſeguire
Ben che berzaglio alla citta ſi vede,
Pregauan molti (e non volſe egli vdire)
Che ritornaſſe: ma dètro ſi diede:
Dico che giú ne la citta d’ un ſalto
Dal muro atro, che treta braccia era alto
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Come trouato haueſſe o piume o paglia
Preſſe il duro terren ſenza alcun danno,
E qi e’ ha ítorno affrappa, e ſora, e taglia
Come s’ affrappa, e taglia, e ſora il panno,
Hor còtra qſti, hor contra quei ſi ſcaglia
E quelli, e qſti in ſuga ſé ne vanno,
Penfano qi di ſuor che l’han veduto
Detro ſaltar: che tardo ſia ogni aiuto.
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Per tutto’l campo alto rumor ſi ſpande
Divoce ivoce e’l mormorio e’l biſbiglio
La vaga Fama intorno ſi fa grande
E narra: & accreſcendo va il periglio:
Oue era Orlando (perche da piú bande
Si daua aſſalto) oue d’Othone il figlio:
Oue Oliuier: quella volando venne
Senza poſar mai le veloci penne.
[28]
Queſti guerrier, e piú di tutti Orlando
Ch’ amano Bradimarte e l’hano in pgio:
Vdendo che ſé van troppo indugiando
Perderanno vn cOpagno coſi egregio,
Pigliai! le ſcale, e qua e la montando
Moſtrano a gara animo altiero e regio:
Con ſi audace ſembiante e ſi gagliardo
Che i nimici tremar fan con lo ſguardo.
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Come nel mar che per tempeſta ſreme
Aſſaglion l’aque il temerario legno.
C’hor da la prora hor da le parti eſtreme
Cercano entrar co rabbia e con iſdegno:
Il pallido nocchier ſoſpira e geme
Ch’aiutar deue, e nò ha cor ne ingegno:
Vna onda viene al ſin ch’occupa il tutto
E doue quella entro ſegue ogni ſlutto.
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Coſi di poi e’ hebbono preſi i muri
Queſti tre primi, ſu ſi largo il paſſo
Che glialtri hormai ſeguir ponno ſicuri
Che mille ſcale hanno fermate al baffo:
Haueano in tanto gli arieti duri
Rotto in piú lochi, e con ſi gra ſraccaſſo,
Che ſi poteua in piú che in vna parte
Soccorrer l’animoſo Brandimarte.
[31]
Co quel furor che’l Re de ſiumi altiero
Quando rompe tal volta argini e ſponde
E che ne i campi Ocnei s’apre il ſentiero
E i graſſi ſolchi, e le biade feconde
E con le ſue capanne il gregge intero
E co i cani i paſtor porta ne l’òde:
Guizzano i peſci a gliolmi in ſu la cima
Oue ſolean volar gli augèlli in prima.