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Smeta co pochi, oue in piú lieue barca
Ha Brigliadoro e l’altre coſe care,
Tra legno e legno taciturno varca
Fin che ſi troua in piú ſicuro mare,
Da ſuoi lontan che Dudon pine e carca
E mena a conditioni acri & amare,
Gli arde il ſoco: il mar forbe il ferro ſtrugge
Egli che ne cagion via ſé ne ſugge.
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Fugge Agramate & ha con lui Sobrino
Con cui ſi duol di no gli hauer creduto:
Quando preuide con occhio diuino
E’l mal gli annútio e’ hor gli e auuenuto:
Ma torniamo ad Orlando paladino
Ch prima che Biſerta habbia altro aiuto
Conſiglia Aſtolfo che la getti in terra:
Si che a Fracia mai piú no faccia guerra
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E coſi ſu publicamente detto
Che’l capo í arme al terzo di ſia íſtrutto:
Molti nauili Aſtolfo a queſto effetto
Tenuti hauea, ne Dudo n’ hebbe il tutto,
Di quai diede il gouerno a Sanſonetto
Si buò guerrier al mar come all’aſciuto:
E quel ſi poſe, in ſu l’anchore ſorto
Cotra a Biſerta, u miglio appſſo al porto
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Come veri chriſtiani Aſtolfo e Orlando
Che ſenza Dio nò vano a riſchio alcuo:
Ne l’eſercito fan publico bando
Che ſieno oration fatte & digiuno,
E che ſi troui il terzo giorno: quando
Si dará il ſegno: apparecchiato ogniuno
Per eſpugnar Biſerta: che data hanno
Vita che s’ habbia, a fuoco e
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E coſi poi che le aſtinentie e i voti
Deuotamète celebrati ſoro,
Parenti amici, e glialtri infíeme noti
Si cominciaro a conuitar tra loro,
Dato reſtauro a corpi eſhauſti e voti
Abbracciandoli inſieme lachrymoro,
Tra loro vſando i modi e le parole
Che tra i piú cari al dipartir ſi ſuole.
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Dentro a biſerta i ſacerdoti fanti
Supplicando col populo dolente,
Battonſi il petto, e con dirotti pianti
Chiamano il lor Machon ch nulla ſente,
Quante vigilie: quante oſſerte, quanti
Doni promeſſi ſon priuatamente,
Quanto in publico tèpli, ſtatue, altari,
Memoria eterna de lor caſi amari.
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E poi che dal Cadi ſu benedetto
Preſe il populo l’arme, e torno al muro:
Anchor giacea col ſuo Tithon nel letto
La bella Aurora, & era il cielo oſcuro,
Quado Aſtolfo da vn cato, e Sanſonetto
Da un’ altro: armati a gli ordini lor ſuro,
E poi che’l ſegno che die il conte: vdiro
Biſerta con grande impeto aſſaliro.
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Hauea Biſerta da duo canti il- mare
Sedea da glialtri duo nel lito aſciutto,
Con fabrica eccellente e ſingulare
Fu antiquamente il ſuo muro còſtrutto,
Poco altro ha che l’aiuti o la ripare:
Che poi che’l re Brazardo ſu ridutto
Dentro da qlla, pochi maſtri, e poco
Potè hauer tempo a riparare il loco,