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De la gran moltitudine ch’ucciſa
Fu da ogni parte in qſta vltima guerra,
(Ben che la coſa non ſu vgual diuiſa
Ch’assai piú andar de i ſaracin ſotterra
Per man di Bradamante e di Marphiſa)
Se ne vede anchor ſegno i quella terra,
Che preſſo ad Arli oue il Rodao ſtagna
Piena di ſepolture e la campagna.
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Fatto hauea i tato il Re Agramate ſciorre
E ritirar in alto i legni graui,
Laſciando alcuni e i piú leggieri a torre
Quei che volean ſaluarſi in ſu le natii:
Vi ſte duo di per chi ſuggia raccorre,
E perche venti eran contrari e praui:
Fece lor dar le vele il terzo giorno,
Ch’ in Africa credea di far ritorno.
[74]
Il Re Marſilio che ſta in gran paura
Ch’ alla ſua Spagna, il ſio pagar non tocche
E la tépeſta horribilmente oſcura
Sopra ſuoi campi all’ultimo nò ſcocche:
Si ſé porre a Valenza, e con gran cura
Comincio a riparar cartella e rocche,
E preparar la guerra, che ſu poi
La ſua ruina, e de gli amici ſuoi.
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Verſo Africa Agramante alzo le vele
De legni male armati, e voti quaſi,
D’huomini voti, e pieni di querele:
Per ch’in Fracia i tre quarti eran rimali,
Chi chiama il Re ſuperbo: chi crudele,
Chi ſtolto, e come Auuiene in ſimil caſi
Tutti glivoglion mal ne lor ſecreti,
Ma timor ii’hano, e ſtan per ſorza cheti.
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Pur duo tal’hora o tre ſchiudò le labbia
Ch’ amici ſono, e che tra lor s’ han fede:
E sfogano la cholera, e la rabbia
E’l miſero Agramante anchor ſi crede
Ch’ognú gli porti amore, e pietá gli habbia
E qſto gl’interuien pche nò vede
Mai viſi ſé non ſinti, e mai non ode
Se non adulation mèzogne e ſrode.
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Eraſi conſigliato il Re Africano
Di non ſmontar nel porto di Biſerta
Perho e’ hauea del popul Nubiano
Che quel lito tenea, nouella certa,
Ma tenerſi di fopra, ſi lontano
Che non foſſe acre la diſceſa & erta,
Metterli in terra, e ritornare al dritto
A dar ſoccorſo al ſuo populo afflitto.
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Ma il ſuo fiero deſtin, che non riſponde
E quella intention prouida e ſaggia,
Vuol che l’armata che nacque di ſronde
Miracoloſamente ne la ſpiaggia,
E vien ſolcado inuerſo Francia l’onde,
Con qſta ad incòtrar di notte s’ haggia,
A nubiloſo tempo, oſcuro, e triſto
Perche ſia in piú diſordine ſprouiſto.
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Non ha hauuto Agramate anchora ſpia
Ch’Aſtolfo mandi vna armata ſi groſſa,
Ne creduto acho (a chil diceſſe) hauria
Che cento naui vn ramuſcel far poſſa,
E vien ſenza temer, ch’intorno ſia
Che contra lui s’ ardiſea di far moſſa:
Ne pone guardie, ne veletta in gabbia:
Che di ciò che ſi ſcuopre, auifar’ habbia.