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Orlando che ſi vide fare il cerchio
Meno il baſton da diſperato e ſolle,
Et .1 Dudon che ſi facea coperchio
Al capo de lo ſcudo & entrar volle:
Fé ſentir ch’era grane di ſoperchio:
E ſé non che Oliuier col brando tolle
Parte del colpo, hauria il baſtone igiuſto
Rotto lo ſcudo, l’elmo, il capo, e il buſto.
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Lo ſcudo roppe ſolo, e ſu l’elmetto
Tempeſto ſi, che Dudon cadde in terra,
Meno la ſpada a vn tempo Sanſonetto
E del baſton piú di duo braccia afferra,
Con valor tal, che tutto il taglia netto
Brandimarte ch’adoſſo ſé gli ferra
Gli cinge i ſianchi quáto può con ambe
Le braccia, e Aſtolfo il piglia ne le gabe.
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Scuoteſi Orlando, e lungi dieci paſſi
Da ſé l’Ingleſe ſé cader riuerſo,
Non fa perho, che Brandimarte il laſſi
Che con piú ſorza l’ha preſo a trauerſo,
Ad Oliuier che troppo inanzi faſſi
Meno vn pugno ſi duro e ſi peruerſo
Che lo ſé cader pallido & eſangue
E dal naſo e da gliocchivſcirgli il ſague.
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E ſé non era l’elmo piú che buono
C’hauea Oliuier, l’hauria ql pugno vcciſo,
Cadde perho, come ſé fatto dono
Haueſſe de lo ſpirto al paradiſo:
Dudone e Aſtolfo, che leuati ſono
Benché Dudone habbia gonſiato il viſo
E Sanſonetto che’l bel colpo ha fatto
Adoſſo a Orlando ſon tutti in vn tratto.
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Dudon co gran]_vigor dietro l’abbraccia
Pur tentando col pie farlo cadere,
Aſtolfo e glialtri gli ha preſe le braccia:
Ne lo puon tutti inſieme ancho tenere,
C ha viſto Toro a cui ſi dia la caccia
E ch’alle orecchie habbia le Zanne ſiere
Correr mugliando, e trarre ouúque corre
I cani ſeco, e non poterli ſciorre.
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Imagini ch’Orlando foſſe tale
Che tutti quei guerrier ſeco trahea:
In quel tempo Oliuier di terra ſale
La doue ſtefo il gran pugno l’hauea,
E viſto che coſi ſi potea male
Far di lui ql ch’Aſtolfo far volea:
Si pèſo vn modo, & ad effetto il meſſe,
Di far cader Orlando, e gli£fucceffe.
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Si ſé quiui arrecar piú d’una ſune
E con nodi correnti adatto preſto:
Et alle gambe, & alle bracia, alcune
Fé porre al Conte, & a trauerſo il reſto:
Di quelle i capi poi parti in commune
E li diede a tenere a quello e a queſto:
Per quella via che Maniſcalco atterra
Cauallo o bue, ſu tratto Orlado in terra.
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Come egli e in terra, gli ſon tutti adoſſo
E gli lega piú ſorte, e piedi, e mani,
Affai di qua: di la s’è Orlando ſcoſſo
Ma ſono i ſuoi risforzi tutti vani:
Comanda Aſtolfo che ſia quindi moſſo
Che dice voler far che ſi riſani.
Dudo ch’e grade, il leua in ſu le ſchene
E porta al mar, fopra l’eſtreme arene.