Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/540


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Orlando che ſi vide fare il cerchio
     Meno il baſton da diſperato e ſolle,
     Et .1 Dudon che ſi facea coperchio
     Al capo de lo ſcudo & entrar volle:
     Fé ſentir ch’era grane di ſoperchio:
     E ſé non che Oliuier col brando tolle
     Parte del colpo, hauria il baſtone igiuſto
     Rotto lo ſcudo, l’elmo, il capo, e il buſto.

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Lo ſcudo roppe ſolo, e ſu l’elmetto
     Tempeſto ſi, che Dudon cadde in terra,
     Meno la ſpada a vn tempo Sanſonetto
     E del baſton piú di duo braccia afferra,
     Con valor tal, che tutto il taglia netto
     Brandimarte ch’adoſſo ſé gli ferra
     Gli cinge i ſianchi quáto può con ambe
     Le braccia, e Aſtolfo il piglia ne le gabe.

 [50]
Scuoteſi Orlando, e lungi dieci paſſi
     Da ſé l’Ingleſe ſé cader riuerſo,
     Non fa perho, che Brandimarte il laſſi
     Che con piú ſorza l’ha preſo a trauerſo,
     Ad Oliuier che troppo inanzi faſſi
     Meno vn pugno ſi duro e ſi peruerſo
     Che lo ſé cader pallido & eſangue
     E dal naſo e da gliocchivſcirgli il ſague.

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E ſé non era l’elmo piú che buono
     C’hauea Oliuier, l’hauria ql pugno vcciſo,
     Cadde perho, come ſé fatto dono
     Haueſſe de lo ſpirto al paradiſo:
     Dudone e Aſtolfo, che leuati ſono
     Benché Dudone habbia gonſiato il viſo
     E Sanſonetto che’l bel colpo ha fatto
     Adoſſo a Orlando ſon tutti in vn tratto.

 [52]
Dudon co gran]_vigor dietro l’abbraccia
     Pur tentando col pie farlo cadere,
     Aſtolfo e glialtri gli ha preſe le braccia:
     Ne lo puon tutti inſieme ancho tenere,
     C ha viſto Toro a cui ſi dia la caccia
     E ch’alle orecchie habbia le Zanne ſiere
     Correr mugliando, e trarre ouúque corre
     I cani ſeco, e non poterli ſciorre.

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Imagini ch’Orlando foſſe tale
     Che tutti quei guerrier ſeco trahea:
     In quel tempo Oliuier di terra ſale
     La doue ſtefo il gran pugno l’hauea,
     E viſto che coſi ſi potea male
     Far di lui ql ch’Aſtolfo far volea:
     Si pèſo vn modo, & ad effetto il meſſe,
     Di far cader Orlando, e gli£fucceffe.

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Si ſé quiui arrecar piú d’una ſune
     E con nodi correnti adatto preſto:
     Et alle gambe, & alle bracia, alcune
     Fé porre al Conte, & a trauerſo il reſto:
     Di quelle i capi poi parti in commune
     E li diede a tenere a quello e a queſto:
     Per quella via che Maniſcalco atterra
     Cauallo o bue, ſu tratto Orlado in terra.

 [55]
Come egli e in terra, gli ſon tutti adoſſo
     E gli lega piú ſorte, e piedi, e mani,
     Affai di qua: di la s’è Orlando ſcoſſo
     Ma ſono i ſuoi risforzi tutti vani:
     Comanda Aſtolfo che ſia quindi moſſo
     Che dice voler far che ſi riſani.
     Dudo ch’e grade, il leua in ſu le ſchene
     E porta al mar, fopra l’eſtreme arene.