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A conſorto di lui rotto hauea il patto
(Coſi credea) che ſu ſolènemente
I Dei chiamando in teſtimonio, fatto:
Poi s’ era dileguato ſi repente,
Ne Sobrin vede áchor: Sobrin ritratto
In Arli s’era: e dettoſi innocente,
Perche di quel pergiuro, aſpra vendetta
Sopra Agramante il di medeſmo aſpetta.
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Marſilio ancho e fuggito ne la terra
Si la religion gli preme il core,
Perciò male Agramante il paſſo ferra
A quei che mena Carlo Imperatore,
D’ Italia di Lamagna e d’ Inghilterra
Che tutte gente ſon d’ alto valore:
Et hanno i Paladin ſparfi tra loro
Come le gemme in vn riccamo d’oro.
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E preſſo a i Paladini alcun perfetto
Quato eſſer poſſa al mondo caualliero,
Guidon ſeluaggio l’intrepido petto:
E i duo famoſi ſigli d’Oliuiero,
Io non voglio ridir ch’io l’ho giá detto
Di quel par di donzelle ardito e fiero,
Queſti vccidean di genti faracine
Tanto che non v’e numero ne ſine.
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Ma differendo queſta pugna alquanto
Io vo paſſar ſenza nauilio il mare,
Non ho co quei di Francia da far tanto
Ch’ io nò m’habbia d’ Aſtolfo a ricordar:
La gratia che gli die l’Apoſtol ſanto
Io v’ ho giá detto, e detto hauer mi pare
Ch’I Re Brazardo, e il Re de l’Algazera
Per girli icotra armaffe ogni ſua ſchiera
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Furon di quei e’ hauer poteano in fretta
Le ſchiere di tutta Africa raccolte
No me d’ inſerma etá che di perfetta
Quaſi ch’anchor le femine fur tolte:
Agramante oſtinato alla vendetta
Hauea giá vota l’Africa duevolte,
Poche genti rimaſe erano, e quelle
Eſercito facean timido, e imbelle.
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Ben lo moſtrar che gli nimici a pena
Vider lontan, che ſé n’andaron rotti,
Aſtolfo come pecore li mena
Dinanzi a i ſuoi di guerreggiar piú dotti,
E fa reſtarne la campagna piena:
Pochi a Biſerta ſé ne ſon ridotti,
Prigion rimaſe Bucifar gagliardo
Saluoſſi ne la terra il Re Branzardo.
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Via piú dolente ſol di Bucifaro
Che ſé tutto perduto haueſſe il reſto,
Biſerta e grande, e farle gran riparo
Biſogna, e ſenza lui mal può far queſto,
Poterlo riſcattar molto hauria caro:
Mentre vi penſa, e ne ſta afflitto e meſto
Gli viene in mente come tien prigione,
Giá molti meſi il Paladin Dudone.
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Lo preſe ſotto a Monacho in riuiera
Il Re di Sarza nel primo paſſaggio,
Da indi in qua prigion ſempre ſtato era
Dudon, che del Daneſe ſu lignaggio,
Mutar coſtui col Re de l’Algazera
Penſo Brazardo, e ne mado meſſaggio
Al Capitan de Nubi, perche inteſe
Per vera ſpia ch’egli era Aſtolfo Ingleſe