Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/533


 [84]
E fe’n ciò manco ſubito s’ accenda
     La formidabil’ira d’ambidui,
     Laqual me ſolo e i miei ſigliuoli oſſenda
     Non alcun’ altro che ſia qui con nui,
     Si che in breuiſſima hora ſi comprenda
     Che ſia il mancar de la promeſſa a vui,
     Coſi dicendo Carlo fu’l Vangelo
     Tenea la mano, e gliocchi iíffi al cielo.

 [85]
Si leuan quindi, e poi vanno all’Altare
     Che riccamente hauean pagani adorno,
     Oue giuro Agramate ch’oltre al mare
     Con l’eſercito ſuo faria ritorno:
     Et a Carlo daria tributo pare
     Se reſtaffe Ruggier vinto quel giorno,
     E perpetua tra lor triegua faria
     Co i patti e’ hauea Carlo detti pria.

 [86]
E ſimilmente con parlar non baffo
     Chiainado i teſtimonio il gra Maumette
     Su’l libro ch’in man tiene il ſuo Papaſſo
     Ciò che detto ha, tutto oſſeruar pmette
     Poi del campo ſi partono a gran paſſo
     E tra i ſuoi l’uno e l’altro ſi rimette,
     Poi quel par di campioni a giurar venne
     E’l giuramento lor queſto contenne.

 [87]
Ruggier promette ſé de la tenzone
     Il ſuo Re viene o manda a diſturbarlo.
     Che ne ſuo guerrier piú ne ſuo barone
     Eſſer mai vuol, ma darli tutto a Carlo,
     Giura Rinaldo anchor, che ſé cagione
     Sara del ſuo Signor quindi leuarlo,
     Fin che non reſti vinto egli o Ruggiero,
     Si fará d’ Agramante caualliero.

 [88]
Poi che le cerimonie ſinite hanno
     Si ritorna ciaſcun da la ſua parte,
     Ne v’ indugiano molto, che lor danno
     Le chiare trombe ſegno al fiero Marte,
     Hor gli animoſi a ritrouar ſi vanno
     Con ſenno i paſſi diſpèfando & arte:
     Ecco ſi vede incominciar l’affalto
     Sonar il ferro, hor girar baffo hor’ alto.

 [89]
Hor inanzi col calce hor col martello
     Accenan quado al capoe quado al piede
     Con tal deſtrezza e con modo ſi ſnello
     Ch’ogni credenza il raccontarlo eccede,
     Ruggier che combattea cotra il fratello
     Di chi la miſera alma gli poſſiede,
     A ferir lo venia con tal riguardo
     Che ſtimato ne ſu manco gagliardo.

 [90]
Era a parar piú ch’a ferire intento
     E non ſapea egli ſteffo il ſuo deſire,
     Spegner Rinaldo faria mal contento
     Ne vorria volentieri egli morire,
     Ma ecco giunto al termine mi ſento
     Oue conuien l’hiſtoria diferire,
     Ne l’altro canto il reſto intenderete
     S’udir ne l’altro canto mi vorrete.