Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/532


 [76]
A pena hauea la vigilante Aurora
     Da l’hoſtel di Tithon ſuor meſſo il capo
     Per dare al giorno terminato: e all’hora
     Ch’ era prefitta alla battaglia: capo:
     Quando di qua: e di la: vennero ſuora
     I deputati: e qſti in ciaſcun lato
     De gli ſteccati i padiglion tiraro:
     Appreſſo a i quali ambivo’ Aitar fermaro

 [77]
No molto dopo, Iſtrutto a ſchiera a ſchiera
     Si vide vſcir l’eſercito pagano:
     In mezo armato e ſuntuoſo v’ era
     Di barbarica pompa il Re Africano,
     E s’ un baio corſier di chioma nera
     Di ſronte bianca, e di duo pie balzano
     A par’ a par con lui venia Ruggiero
     A cui ſeruir non e Marſilio altiero.

 [78]
L’elmo che dianzi con trauaglio tanto
     Traſſe di teſta al Re di Tartaria,
     l’elmo che celebrato in maggior canto
     Porto il Troiano Hettor milP anni pria,
     Gli porta il Re Marſilio a canto a canto:
     Altri Principi & altra Baronia
     S’ hanno partite l’altr’ arme ſra loro
     Ricche di gioie e ben fregiate d’oro.

 [79]
Da l’altra parte ſuor de i gran ripari
     Re Carlo vſci con la ſua gente d’arme,
     Con gli ordini medeſmi e modi pari
     Che terria ſé veniſſe al fatto d’ arme,
     Cingonlo intorno i ſuoi famoſi Pari:
     E Rinaldo e con lui con tutte l’arme
     Fuor che l’elmo che ſu del Re Mabrino
     Che porta Vgier Daneſe Paladino.

 [80]
E di due Azze ha il Duca Namo P una
     E l’altra Salamon Re di Bretagna,
     Carlo da vn lato i ſuoi tutti raguna
     Da l’altro ſon quei d’Africa e di Spagna
     Nel mezo non appar perſona alcuna
     Voto riman gran ſpatio di campagna,
     Che per bando comune, a chi vi ſale
     Eccetto a i duo guerrieri e capitale.

 [81]
Poi che de l’arme la feconda eletta
     Si die al campion del populo Pagano,
     Duo ſacerdoti, l’un de l’una fetta
     l’altro de 1* altra, vſcir co i libri in mano,
     In quel del noſtro e la vita perfetta
     Scritta di Chriſto, e l’altro e l’Alcorano
     Con ql de l’Euangelio ſi ſé inante
     L’Imperator, co l’altro il Re Agramate.

 [82]
Giúto Carlo all’Aitar che ſtatuito
     I ſuoi gli haueano, al ciel leuo le palme:
     E diſſe, o Dio e’ hai di morir patito
     Per redimer da morte le noſtr’ alme,
     O Donna il cui valor ſu ſi gradito
     Che Dio preſe da te l’humane ſalme,
     E noue meſi ſu nel tuo ſanto aluo
     Sempre ſerbando il fior virgineo ſaluo.

 [83]
Siatemi teſtimoni ch’io prometto
     Per me: e per ogni mia ſucceſſione
     Al Re Agramante: & a chi dopo eletto
     Sara al gouerno di ſua regione,
     Dar venti ſome ognianno d’ oro ſchietto
     S’ hoggi qui riman vinto il mio capione:
     E ch’io prometto ſubito la triegua
     Incominciar: che poi perpetua ſegua,