Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/529


 [52]
Dico coſi per dimoſtrar che quello
     Ch’ io diſſi allhora, e ch tivoglio hor dir.
     Ne da viltade vien ne da cor fello
     Ma d’amor vero e da fedel ſeruire,
     Io ti conſorto ch’al paterno hoſtello
     Piú toſto che tu poi vogli redire:
     Che poco faggio ſi può dir colui
     Che perde il ſuo per acquiſtar l’altrui,

 [53]
S’acquiſto c’è tu’l fai, trentadui ſummo
     Re tuoi vaſſalli a vſcir teco del porto,
     Hor ſé di nuouo il conto ne raffummo
     C e a pena il terzo e tutto’l reſto e morto,
     Che nò ne cada piú piaccia a Dio ſumo,
     Ma ſé tu vuoi ſeguir, temo di corto
     Che non ne rimarra quarto ne quinto
     E’l miſer popul tuo ſia tutto eſtinto.

 [54]
Ch’Orlando non ci ſia ne aiuta, ch’oue
     Siati pochi, ſorſè alcun non ci faria,
     Ma per queſto il periglio non rimuoue
     Se ben prolunga noſtra ſorte ria,
     Ecci Rinaldo: che per molte proue
     Moſtra che non minor d’Orlando ſia,
     Ce il ſuo lignaggio, e tutti i Paladini
     Timore eterno a noſtri ſaracini.

 [55]
Et hanno appreſſo quel fecondo Marte
     (Bè che i nimici al mio diſpetto lodo)
     Io dico il Valoroſo Brandimarte,
     No men d’ Orlado ad ogni prona ſodo,
     Del qual prouata ho la virtude in parte
     Parte ne veggo all’altrui ſpeſe & odo,
     Poi ſon piú di, che non c’è Orlando ſtato
     E piú perduto habbian che guadagnato.

 [56]
Se per adietro habbian perduto, io temo
     Che da qui inanzi pderen piú ingroſſb,
     Del noſtro capo Mandricardo e ſcemo
     Gradaflb il ſuo ſoccorſo n’ ha rimoſſo,
     Marphiſa n’ha laſciata al punto eſtremo,
     E coſi il Re d’ Algier, di cui dir poſſo
     Che ſé foſſe fedel come gagliardo
     Poco vopo era Gradaſſo o Madricardo.

 [57]
Oue ſono a noi tolti queſti aiuti
     E tante mila ſon de i noſtri morti:
     E quei ch’a venir han: ſon giá venuti:
     Ne s’aſpetta altro legno che n’apporti:
     Quattro ſon giunti a Carlo non tenuti
     Manco d’Orlando o di Rinaldo ſorti,
     E con ragion, che da qui ſino a Battro
     Potreſti mal trouar tali altro quattro.

 [58]
Non ſo ſé fai chi ſia Guidon ſeluaggio
     E Sanſonetto, e i ſigli d’Oliuiero,
     Di qſti ſo piú ſtima, e piú tema haggio
     Che d’ogni altro lor duca a caualliero
     Ch di Lamagna, o d’ altro ſtra liguaggio
     Sia cetra noi per aiutar l’Impero,
     Bench’importa acho assai la gète nuoua
     Ch’ a noſtri danni in campo ſi ritroua.

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Quante volte vſcirai alla campagna
     Tanto haurai la peggiore o farai rotto.
     Se ſpeffo perde il capo Africa e Spagna
     Quando ſiati ſtati ſedici per otto,
     Che fará poi ch’Italia e che Lamagna
     Co Fracia evnita e’l populo Anglo e Scotto,
     E che fei contra dodici faranno
     Ch’altro ſi può ſperar ch biaſmo e dáno?