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 [119]
l’animoſe guerriere a lato vn tempio
     Videno quiui vna colóna in piazza:
     Ne laqual fatt’hauea ql Tyranno empio
     Scriuer la legge ſua crudele e pazza,
     Elle imitado d’un Tropheo I’ eſempio
     Lo ſcudo v’attaccaro, e la corazza
     Di Marganorre, e l’elmo: e ſcriuer fenno
     La legge appreſſo ch’eſſe al loco denno.

 [120]
Quiui s’indugiar tanto che Marphiſa
     Fé por la legge ſua ne la colonna,
     Cetraria a qlla che giā v’era inciſa
     A morte & ignominia d’ogni donna,
     Da qſta compagnia reſto diuiſa
     Quella d’Iflanda per rifar la gonna:
     Che coparire in corte obbrobrio ſtima
     Se non ſi veſte, & orna come prima.

 [121]
Quiui rimaſe Vllania, e Marganorre
     Di lei reſto in potere, & eſſa poi
     Perch no s’habbia I qlche modo a ſciorſ
     E le Donzelle vn’altra volta annoi,
     Lo ſé vn giorno ſaltar giū d’una torre
     Che no ſé il maggior ſalto a giorni ſuoi,
     Non piū di lei, ne piū de i ſuoi ſi parli,
     Ma de la cOpagnia che va verſo Arli.

 [122]
Tutto ql giorno e l’altro fin’appreſſo
     L’hora di terza andaro, e poi che ſuro
     Giunti doue in due ſtrade e il camin feſſo
     l’una va al capo: e l’altra d’Arli al muro,
     Tornar gli amati ad abbacciarſi, e ſpeffo
     A tor connato, e ſempre acerbo e duro:
     Al ſin le Done in capo: e in Arli e gito
     Ruggiero, & io il mio cato ho qui ſinito.


CANTO XXXVIII



 [1]

C
Orteſi donne ch benigna vdienza

     Date ai miei verſi: io vi veggo al ſembiante
     Che queſt’altra ſi ſubita partéza
     Ch fa Ruggier da la ſua ſida amante
     Vi da gran noia, e hauete diſplicenza
     Poco minor e’ haueſſe Bradamante:
     E fate ancho argumento ch’eſſer poco
     In lui doueſſe l’amoroſo fuoco.

 [3]
Per ogni altra cagion ch’allontanato
     Contra la voglia d 1 eſſa ſé ne ſuſſe
     Anchor c’haueſſe piū theſor ſperato
     Che Creſo o Craſſo inſieme non riduſſe:
     Io crederia con voi, che penetrato
     Non foſſe al cor lo ſtral che lo percuſſe:
     Ch’un almo gaudio vn coſi gran cotento
     Non potrebbe còprare oro ne argento.

 [3]
Pur per ſaluar l’honor, non ſolamente
     D’eſcuſa, ma di laude e degno anchora,
     Per ſaluar dico, in caſo ch’altrimente
     Facendo, biaſmo & ignominia ſora,
     E ſé la Donna foſſe renitente
     Et oſtinata in fargli far dimora,
     Darebbe di ſé inditio e chiaro ſegno
     O d’amar poco, o d’hauer poco ígegno.