Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/514


 [55]
Con gran ſilentio fece quella notte
     Seco raccor da vent’ huomini armati,
     E lontan dal caſtel ſra certe grotte
     Che ſi trouan tra via, meſſe gli aguati,
     Quiui ad Olindro il di le ſtrade rotte
     E chiuſi i paſſi fur da tutti i lati,
     E ben che ſé lunga difeſa, e molta,
     Pur la moglie e la vita gli ſu tolta.

 [56]
Vcciſo Olindro ne meno captiua
     La bella Dona, addolorata in guiſa
     Ch’ a patto alcun reſtar non volea viua
     E di gratia chiedea d’ eſſere vcciſa,
     Per morir ſi gitto giú d’una riua
     Che vi trouo fopra vn vallone aſſiſa,
     E nò potè morir, ma con la teſta,
     Rotta rimaſe, e tutta ſiacca e peſta.

 [57]
Altrimente Tanacro riportarla
     A caſa no potè che s’ una bara:
     Fece con diligentia medicarla,
     Che perder non volea preda ſi cara,
     E mentre che s’ indugia a riſanarla
     Di celebrar le nozze ſi prepara,
     C hauer ſi bella Donna e ſi pudica
     Debbe nome di moglie e non d’ amica.

 [58]
No penſa altro Tanacro, altro no brama:
     D’altro non cura, e d’altro mai non parla:
     Si vede hauerla oſſeſa, e ſé ne chiama
     In colpa, e ciò che può fa d’emendarla,
     Ma tutto e in vano, quato egli piú l’ama
     Quanto piú s’ affatica di placarla,
     Taf ella odia piú lui, tato e piú ſorte:
     Tato e piú ferma: in voler porlo a morte

 [59]
Ma non perho queſt’ odio coſi ammorza
     La conoſcenza in lei: che non compréda
     Che ſé vuol far quato diſegna, e ſorza
     Che ſimuli, & occulte inſidie tenda,
     E che’l deſir ſotto contraria ſcorza
     (Ilquale e ſol come Tanacro oſſenda)
     Veder gli faccia: e che ſi moſtri tolta
     Dal primo amore, e tutto a lui riuolta.

 [60]
Simula il viſo pace, ma vendetta
     Chiama il cor detro, e ad altro no attede:
     Molte coſe riuolge, alcune accetta,
     Altre ne laſcia, & altre in dubbio appède
     Le par che quado eſſa a morir ſi metta
     Haura il ſuo intèto, e qui al ſin s’ apprède:
     E doue meglio può morire? o quando
     Che’l ſuo caro marito vendicando?

 [61]
Ella ſi moſtra tutta lieta: e ſinge
     Di qſte nozze hauer ſommo diſio,
     E ciò che può Idugiarle a dietro ſpinge
     No ch’ella moſtri hauerne il cor reſtio:
     Piú de l’altre s’adorna, e ſi dipinge,
     Olindro al tutto par meſſo in oblio,
     Ma che ſian fatte queſte nozze vuole,
     Come ne la ſua patria far ſi ſuole,

 [62]
Non era perho ver che queſta vſanza
     Che dir volea, ne la ſua patria foſſe,
     Ma pche in lei penſier mai non auanza
     Che ſpender poſſa altroue, imaginoſſe
     Vna bugia: laqual le die ſperanza
     Di far morir chi’l ſuo Signor percoſſe,
     E diſſe di voler le nozze a guiſa
     De la ſua patria: e’l modo gli deuiſa.