Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/505


 [68]
Ruggiero alla ſorella non aſcofe
     Quato hauea nel cor ſiſſa Bradamante,
     E narro con parole affettuoſe
     De le obligation che le hauea tante,
     E non ceffo, ch’in grand’ amor compoſe
     Le diſcordie ch’infieme hebbono auate,
     E ſé per ſegno di pacificarli
     C’humanamète andaro ad abbracciarli.

 [69]
A domandar poi ritorno Marphiſa
     Chi ſtato foſſe, e di che gente il padre,
     E chi l’haueſſe morto, & a che guiſa:
     S’in capo chiuſo, o ſra l’armate ſquadre,
     E chi cOmeſſo hauea che foſſe vcciſa
     Dal mar’ atroce la miſera madre,
     Che ſé giá 1* hauea vdito da fanciulla
     Hor ne tenea poca memoria, o nulla.

 [70]
Ruggiero incomincio, che da Troiani
     Per la linea d’ Hettore erano ſcefi:
     Che poi che Aſtyanatte de le mani
     Campo d’Vlyffe e da li aguati teſi,
     Hauendo vn de fanciulli coetani
     Per lui laſciato, vſci di quei paeſi,
     E dopo vn lungo errar per la marina
     Venne in Sicilia, e domino Medina.

 [71]
I deſcendenti ſuoi di qua dal Faro
     Signoreggiar de la Calabria parte,
     E dopo piú ſucceſſioni, andaro
     Ad habitar ne la citta di Marte.
     Piú d’uno imperatore, e Re preclaro
     Fu di ql ſangue i Roma, e in altra parte,
     Cominciando a Coſtate, e a Coſtantino
     Sino a Re Carlo figlio de Pipino,

 [72]
Fu Ruggier primo: e Gianbaron di qſti
Buouo: Rábaldo, al ſin Ruggier ſecodo,
Che ſé come d’Atlante vdir poteſti
Di noſtra madre l’utero fecondo,
De la progenie noſtra i chiari geſti
Per l’hiſtorie vedrai celebri al mondo:
Segui poi come venne il Re Agolante
Con Almóte e col padre d’ Agramante.

 [73]
E come meno ſeco vna Dózella
     Ch’ era ſua ſiglia: tanto valoroſa
     Che molti Paladin gitto di fella,
     E di Ruggiero al ſin venne amoroſa,
     E per ſuo amor del padre ſu ribella
     E battezoflí, e diuentogli ſpofa,
     Narro come Beltramo traditore
     Per la cognata arte d’ incerto amore.

 [74]
E che la patria, e’l padre e duo ſratelli
     Tradi, coli ſperando acquiſtar lei,
     Aperte Riſa a gli nimici, e quelli
     Fer di lor tutti i portamenti rei,
     Come Agolante i ſigli iniqui e felli
     Poſer Galaciella, che di fei
     Mefi era graue, in mar ſenza gouerno,
     Quando ſu tépeſtofo al maggior verno.

 [75]
Staua Marphiſa con ſerena ſronte
     Fiſa al parlar che’l ſuo german facea,
     Et eſſer ſcefa da la bella ſonte
     C hauea ſi chiari riui, ſi godea,
     Quinci Mongrana, e qndi Chiaramente
     Le due progenie deriuar ſapea,
     Ch’ai modo fur molti e molt’ani e luſtri
     Spledide: e ſenza par d’huomini illuſtri.