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Ben penſa quel che le parole denno
Volere inſerir piú, ch’ella l’accuſa
Che la conuention ch’inſieme fenno
Non le oſſeruaua, onde per farne iſcuſa
Di volerle parlar le fece cenno,
Ma quella giá con laviſiera chiuſa
Venia dal dolor ſpinta e da la rabbia
Per porlo e ſorſè oue non era ſabbia.
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Quando Ruggier la vede tanto acceſa
Si riſtringe ne l’arme e ne la fella:
La lancia arreſta, ma la tien foſpefa
Piegata in parte, oue no nuoccia a quella
La Donna ch’a ferirlo e a fargli ofTefa
Venia con mente di pietá rubella,
Non potè foſſerir, come ſu appreſſo
Di porlo i terra, e fargli oltraggio eſpffo
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Coſi lor lancie van d’effetto vote
A qllo incontro, e baſta ben s’ Amore
Co l’un gioſtra e con l’altro, e gli pcuote
D’ una amoroſa lancia in mezo il core,
Poi che la Donna foſſerir non puote
Di far onta a Ruggier: volge il furore
Che l’arde il petto altroue, e vi fa coſe
Che faran ſin che giri il ciel famoſe.
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In poco ſpatio ne gitto per terra
Trecento e piú: con quella lancia d’oro
Ella ſola quel di vinſe la guerra
Meſſe ella ſola in ſuga il popul Moro,
Ruggier di qua di la s’ aggira & erra
Tanto che ſé le accoſta e dice, io moro
S’ io nò ti parlo, ohimè che t’ho fatto io?
Che mi debbi ſuggire ? odi perdio.
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Come a i meridional tiepidi venti
Che ſpirano dal mare il ſiato caldo
Le nieui ſi diſciolueno, e i torrenti
E il ghiaccio che pur dianzi era ſi ſaldo:
Coſi a quei prieghi a quei breui lamenti
Il cor de la ſorella di Rinaldo
Subito ritorno pietoſo e molle:
Che l’ira piú che marmo indurar volle.
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No vuol dargli o no puote altra riſpoſta
Ma da trauerſo ſprona Rabicano,
E quanto può da glialtri ſi difeoſta
Et a Ruggiero accena con la mano:
Fuor de la moltitudine in repoſta
Valle ſi traſſe, ou’era vn píccol piano,
Ch’i mezo hauea vn boſchetto di cypffi
Che parean d’una ſtampa tutti impreſſi.
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In quel boſchetto era di bianchi marmi
Fatta di nuouo vn’alta ſepoltura,
Chi dentro giaccia era con breui carmi
Notato, a chi ſaperlo haueſſe cura,
Ma quiui giunta Bradamante, parmi
Che giá non poſe mente alla ſcrittura
Ruggier dietro il cauallo affretta e puge
Tanto ch’al boſco e alla donzella giuge.
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Ma ritorniamo a Marphiſa: che s’ era
In queſto mezo in fu’l deſtrier rimeſſa,
E venia per trouar quella guerriera
Ch l’hauea al primo ſcótro I terra meſſa,
E la vide partir ſuor de la ſchiera
E partir Ruggier vide e feguir’effa,
Ne ſi penſo che per amor ſeguiſſe,
Ma per ſinir con l’arme ingiurie riſſe,