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Partita volentier la pugna hauria
Se con ſuo honor potuto haueſſe farlo,
Ma quei ch’egli hauea ſeco I compagnia
Perche non vinca la parte di Carlo,
Che giá lor par che ſuperior ne ſia,
Saltan nel campo e vogliono turbarlo
Da l’altra parte i cauallier Chriſtiani
Si fanno inanzi, e ſon quiui alle mani.
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Di qua: di la: gridar ſi ſente all’arme
Come vſati eran far quaſi ogni giorno,
Monti chi e a pie, chi nò e armato, s’ arme
Alla bandiera ognun faccia ritorno,
Dicea con chiaro e bellicoſo carme
Piú d’una tromba che ſcorrea d’intorno,
E come quelle fuegliano i caualli
Suegliado i fanti i Timpani e i Taballi.
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La ſcaramuccia ſiera e ſanguinoſa
Quanto ſi poſſa imaginar ſi meſce,
La Donna di Dordona valoroſa:
A cui mirabilmente aggraua e increſce
Che quel di ch’era tanto diſioſa
Di por Marphiſa a morte, non rieſce,
Di qua: di la: ſi volge e ſi raggira
Se Ruggier può veder per cui ſoſpira.
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Lo riconoſce all’Aquila d’argento
C ha nello ſcudo azurro il giouinetto.
Ella con gliocchi e col penſiero intento
Si ferma a contemplar le ſpalle, e’l petto,
Le leggiadre fattezze, e’l mouimento
Pieno di gratia, e poi con gran diſpetto
Invaginando ch’altra ne gioiſſe
Da furore aſſalita coſi diſſe,
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Dunque baciar ſi belle e dolce labbia
Deue altra? ſé baciar non le pofs’io?
Ah non fíavero giá ch’altra mai t’ habbia
Che d’altra eſſer non dei ſé non fei mio,
Piú torto che morir ſola di rabbia
Che meco di mia man morir diſio,
Che ſé ben qui ti perdo, almen l’inſerno
Poi mi ti renda: e ſtii meco in eterno.
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Se tu m’occidi, e ben ragion che deggi
Darmi de la vendetta ancho conſorto,
Che voglion tutti gli ordini e le leggi
Ch chi da morte altrui, debba eſſer morto
Ne par ch’acho il tuo dano il mio pareggi
Ch tu mori a ragiòe, io moro a torto,
Faro morir chi brama (ohimè) ch’io muora
Ma tu crudel’chi t’ama e chi t’adora.
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Perche non dei tu mano eſſere ardita
D’ aprir col ferro al mio nimico il core ?
Che tante volte a morte m’ha ferita
Sotto la pace in ſicurta d’Amore,
Et hor può conſentir tormi la vita
Ne pur hauer pietá del mio dolore,
Contra qſto empio ardifei animo ſorte
Vendica mille mie con la ſua morte.
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Gli ſprona còtra in qſto dir: ma prima
Guardati (grida) perfido Ruggiero,
Tu nò andrai (s’io porto) de la opima
Spoglia del cor d’ una donzella altiero,
Come Ruggiero ode il parlare, eſtima
Che ſia la moglie ſua cotti’ era in vero,
La cui voce in memoria ſi bene hebbe
Ch’ in mille riconoſcer la potrebbe.