Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/493


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Tutte l’altre laſcio pender da i faſſi
     Che fur ſpogliate a i cauallier Pagani:
     V’eran l’arme d’un Re, del quale i paſſi
     Per Frontalatte mal fur ſpefi e vani,
     10 dico l’arme del Re de Circaſſi
     Che dopo lungo errar per colli e piani
     Venne quiui a laſciar l’altro deſtriero
     E poi fenz’arme andosfene leggiero.

 [55]
S’ era partito diſarmato e a piede
     Quel Re pagan dal periglioſo ponte,
     Si come glialtri ch’eran di ſua fede
     Partir da ſé laſciaua Rodomonte,
     Ma di tornar piú al capo non gli diede
     11 cor, ch’iui apparir non hauria ſronte
     Che per quel chevantoffi, troppo ſcorno
     Gli faria farui in tal guiſa ritorno.

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Di pur cercar nuouo deſir lo preſe
     Colei che ſol hauea ſiſſa nel core
     Fu l’auentura ſua, che toſto inteſe
     (Io non vi ſaprei dir chi ne ſu authore)
     Ch’ella tornaua verſo il ſuo paeſe,
     Onde elfo come il púge e ſprona Amore
     Dietro alla peſta ſubito ſi pone:
     Ma tornar voglio alla ſiglia d’ Amone.

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Poi che narrato hebbe con altro ſcritto
     Come da lei ſu liberato il paſſo:
     A Fiordiligi e’ hauea il core afflitto
     E tenea il viſo lachrymoſo e baffo:
     Domando humanamente, ou’ella dritto
     Volea che foſſe indi partendo: il paſſo,
     Riſpoſe Fiordiligi, il mio camino
     Vo che ſia in Arli al campo Saracino.

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Oue nauilio e buona compagnia
     Spero trouar da gir ne l’altro lito:
     Mai non mi fermerò, ſin ch’io non ſia
     Venuta al mio Signore, e mio marito,
     Voglio tentar perche in prigion non ſtia
     Piú modi e piú, che ſé mi vien fallito
     Queſto, che Rodomonte t’ ha promeſſo
     Ne voglio hauer vno & vn’ altro appſſo.

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Io m’offerifeo (diſſe Bradamante)
     D’ accópagnarti vn pezzo de la ſtrada:
     Tanto che tu ti vegga Arli d’auante
     Oue per amor mio vo che tu vada
     A trouar ql Ruggier del Re Agramate
     Che del ſuo nome ha piena ogni «jtrada:
     E che gli rendi queſto buon deſtriero
     Onde abbattuto ho il Saracino altiero.

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Voglio ch’apunto tu gli dica queſto,
     Vii cauallier che di prouar ſi crede
     E fare a tutto’l mondo manifeſto
     Che contra lui fei mancator di fede,
     Accio ti troui apparecchiato e preſto,
     Queſto deſtrier pch’ io te’l dia mi diede
     Dice che troui tua piaſtra e tua maglia
     E che l’aſpetti a far teco battaglia.

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Digli qſto e non altro, e ſé quel vuole
     Saper da te ch’io ſon, di che noi fai,
     Quella riſpoſe humana come ſuole
     Non faro ſtanca in tuo ſeruitio mai
     Spender la vita, non che le parole,
     Che tu anchora per me coſi fatto hai:
     Gratie le rende Bradamante, e piglia
     Frontino, e le lo porge per la briglia.