Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/490


 [30]
Si che continuando il primo detto
     Sono i poeti e gli ſtudiofi pochi:
     Che doue non han paſco ne ricetto
     Infin le fere abbandonano i lochi:
     Coſi dicendo il Vecchio Benedetto
     Gliocchi inſiamo ch parueno duo ſuochi
     Poi volto al Duca con vn faggio riſo
     Torno ſereno il conturbato viſo.

 [31]
Reſti con lo ſcrittor de V Euangelo
     Aſtolfo hormai, ch’io voglio far’ vn ſalto
     Quanto ſia in terra a venir ſin dal cielo:
     Ch’io non poſſo piú ſtar ſu l’ali in alto:
     Torno alla Donna, a cui con graue telo
     Moſſo hauea geloſia crudele aſſalto,
     Io la laſciai e’ hauea con breue guerra
     Tre Re gittati vn dopo l’altro in terra.

 [32]
E che giunta la ſera ad vn cartello
     Ch’alia via di Parigi ſi ritroua
     D’Agramáte che rotto dal fratello
     S’era ridotto in Arli hebbe la nuoua:
     Certa che’l ſuo Ruggier foſſe con qllo
     Toſto ch’apparue in ciel la luce nuoua
     Verſo Prouenza doue anchora inteſe
     Che Carlo lo ſeguia la ſtrada preſe.

 [33]
Verſo Prouenza per la via piú dritta
     Andando s’ incontro in vna donzella
     Anchor che foſſe lachrymoſa e afflitta
     Bella di faccia e di maniere bella,
     Queſta era quella ſi d’ amor traffitta
     Per lo ſigliuol di Monodante, quella
     Donna gentil, e’ hauea laſciato al ponte
     l’amante ſuo prigion di Rodomonte,

 [34]
Ella venia cercando vn caualliero
     Ch’a far battaglia vſato come lontra
     In aqua e in terra foſſe, e coſi fiero
     Che lo poteſſe al Pagan porre incontra:
     La ſconfolata amica di Ruggiero
     Come queſt’ altra ſconfolata incontra
     Corteſemente la ſaluta, e poi
     Le chiede la cagion de i dolor ſuoi.

 [35]
Fiordiligi lei mira, e veder parie
     Vn cauallier, ch’ai ſuo biſogno ſia,
     E comincia del ponte a ricontarle
     Oue impediſce il Re d’ Algier la via,
     E ch’era ſtato appreſſo di leuarle
     l’amante ſuo, non che piú ſorte ſia
     Ma ſapea darſi il Saracino aſtuto
     Col ponte ſtretto, e con ql fiume aiuto.

 [36]
Se fei (dicea) ſi ardito e ſi corteſe
     Come ben moſtri l’uno e l’altro in viſta:
     Mi vendica per dio di chi mi preſe
     Il mio Signore, e mi fa gir ſi triſta,
     O conſigliami al meno in che paeſe
     Poſſa io trouare vn ch’a colui refiſta:
     E ſappia tanto d’arme e di battaglia
     Che’l fiume e’l potè al Paga poco vaglia.

 [37]
Oltre che tu farai, quel che conuienſi
     Ad huom corteſe, e a caualliero errate
     In beneſicio il tuo valor diſpenfi
     Del piú fedel d’ ogni fedele amante,
     De l’altre ſue virtú non appertienſi
     A me narrar, che ſono tante e tante
     Che chi non n’ha notitia, ſi può dire
     Che ſia del veder priuo e de l’udire.