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[116]
E di marmore vn tempio ti prometto
Edificar de l’alta Regia mia,
Che tutte d’ oro habbia le porte, e’l tetto
E dentro e ſuor di gemme ornato ſia,
E dal tuo ſanto nome fará detto,
E del miracol tuo ſcolpito ſia,
Coſi dicea ql Re, che nulla vede
Cercado in van baciar al Duca il piede.
[117]
Riſpoſe Aſtolfo, ne l’Angel di Dio
Ne ſon Meſſia nouel: ne dal ciel vegno:
Ma ſon mortale e peccatore anch’io
Di tanta gratia a me conceſſa indegno,
10 faro ogn’opra accio che’l moſtro rio
Per morte o ſuga io ti leui del regno:
S’io il ſo, me non, ma Dio ne loda ſolo
Che per tuo aiuto qui mi drizzo il volo.
[118]
Fa queſti voti a Dio debiti a lui
A lui le chieſe edifica, e gli altari:
Coſi parlando, andauano ambidui
Verſo il cartello ſra i baron preclari:
11 Re commanda a i ſeruitori ſui
Che ſubito il conuito ſi prepari:
Sperando che non debba eſſergli tolta
La viuanda di mano a queſta volta.
[119]
Dentro vna ricca ſala immantinente
Apparecchioſſi il conuito ſolenne,
Col Senapo s’ aſſi ſé ſolamente
Il Duca Aſtolfo, e la viuanda venne:
Ecco per l’aria lo ſtridor ſi ſente
Percoſſa intorno da l’horribil penne:
Ecco venir l’Harpie brutte e neſande
Tratte dal cielo a odor de le viuande.
[120]
Erano fette in vna ſchiera, e tutte
Volto di donne hauean pallide e ſmorte,
Per lunga fame attenuate e aſciutte
Horribili a veder piú che la morte,
l’alaccie gradi hauean deformi e brutte:
Le man rapaci, e Pugne incurue e torte:
Grande e fetido il ventre, e lunga coda
Come di ſerpe che s’aggira e ſnoda.
[121]
Si ſentono venir per Paria, e quali
Si veggon tutte a vn tèpo in ſu la menſa,
Rapire i cibi e riuerſare i vaſi
E molta feccia il ventre lor diſpenfa,
Tal che glie ſorza d’atturare i naſi
Che non ſi può patir la puzza immenſa,
Aſtolfo come Pira lo foſpinge
Cetra gli ingordi augelli il ferro ſtrige.
[122]
V’no fu’l collo vn’ altro ſu la groppa
Percuote, e chi nel petto, e chi ne l’ala
Ma come ſera in fu’n ſacco di ſtoppa
Poi langue il colpo e ſenza effetto cala,
E quei non vi laſciar piatto ne coppa
Che foſſe intatta, ne ſgombrar la ſala
Prima che le rapine e il fiero parto
Contaminato il tutto hauefTe e guaſto.
[123]
Hauuto hauea quel Re ferma ſperanza
Nel Duca che P Harpie gli diſcacciaſſi,
Et hor che nulla oue ſperar gli auanza
Soſpira e geme, e diſperato ſtaffi,
Viene al Duca del corno rimembranza
Che ſuole aitarlo ai periglioſi partí,
E conchiude tra ſé, che queſta via
Per difeacciare i moſtri ottima ſia.