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Ecco malgrado de la lega prende
Milano, e accorda il giouene Sforzeſco,
Ecco Borbon che la citta difende
Pel Re di Francia, dal furor Tedeſco,
Eccoui poi che mentre altroue attende
Ad altre magne ipreſe il Re Franceſco,
Ne fa quanta ſuperbia e crudeltade
Vfino i ſuoi: gli e tolta la cittade.
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Ecco vn’ altro Franceſco ch’aſſimiglia
Di virtú all’Auo e no di nome ſolo
Che fatto vſcirne i Galli, ſi ripiglia
Col fauor de la chieſa il patrio ſuolo,
Fracia ancho torna, ma ritien la briglia
Ne ſcorre Italia come ſuole a volo,
Che’l bo Duca di Mantua fu’l Ticino
Le chiude il paſſo, e le taglia il camino,
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Federico ch’anchor non ha la guancia
De primi fiori ſparfa, ſi fa degno
Di gloria eterna, e’ habbia co la lancia
Ma piú con diligentia, e con ingegno,
Pauia difeſa dal furor di Francia,
E del Leon del mar rotto il diſegno
Vedete duo Marcheſi, ambi terrore
Di noſtre genti: ambi d’ Italia honore.
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Ambi d’un ſangue, ambi in vn nido nati
Di ql Marcheſe Alſonſo il pino e figlio,
Ilqual tratto dal Negro ne gli aguati
Vedeſte il terren far di ſé vermiglio,
Vedete quante volte ſon cacciati
D’ Italia i Franchi pel coſtui conſiglio,
l’altro di ſi benigno e lieto aſpetto
Il vaſto fignoreggia e Alſonſo e detto.
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Queſto e il buon cauallier di cui dicea
Quando l’ifola d’ Iſchia vi moſtrai,
Ch giá prophetizando detto hauea
Merlino a Fieramonte coſe assai
Che diferire a naſcere douea
Nel tempo che d’ aiuto piú che mai
L’afflitta Italia, la Chieſa, e l’Impero,
Cotra a i barbari infulti hauria miſtiero.
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Coſtui dietro al cugin ſuo di Peſcara
Con l’auſpicio di Proſper Colonneſe,
Vedete come la Bicocca cara
Fa parere all’Eluetio, e piú al Franceſe,
Ecco di nuouo Francia ſi prepara
Di riſtaurar le mal ſucceſſe impreſe,
Scende il Re con vn capo in Lombardia
Vn’ altro per pigliar Napoli inuia.
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Ma qlla che di noi fa come il vento
D’arida polue, che l’aggira in volta,
La leua fin’ al cielo, e in vn momento
A terra la ricaccia onde l’ha tolta,
Fa ch’intorno a Pauia crede di cento
Mila perſone hauer fatto raccolta
Il Re, che mira a ql che di man gli eſce,
Non ſé la gente ſua ſi ſcema o creſce.
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Coſi per colpa de miniſtri auari,
E per bontá del Re che ſé ne ſida,
Sotto l’infegne ſi raccoglion rari
Quado la notte il capo all’arme grida,
Che ſi vede aſſalir dentro a i ripari
Dal ſagace Spagnuol: che con la guida
Di duo del ſangue d’Aualo: ardiria
Farſi nel cielo e ne lo’nferno via.