Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/460


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Accio chi poi ſuccedera: comprenda
     Ch come ha d’ acqltar vittoria e honore
     Qualhor d’ Italia la difeſa prenda
     Incontra ognaltro Barbaro furore,
     Coſi s’auuien ch’a danneggiarla ſcenda
     Per porle il giogo, e farſene ſignore,
     Comprenda dico e rendafi ben certo
     Ch’oltre a qi moti haura il ſepulchro apto
Coſi diſſe, e meno le donne doue

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Incomincian l’hiſtorie, e Singiberto
     Fa lor veder, che per theſor ſi muoue
     Che gli ha Mauritio Imperatore oſſerto:
     Ecco che ſcende dal monte di Gioue
     Nel pian da l’ambra e dal Ticino apto,
     Vedete Eutar che non pur l’ha reſpinto
     Ma volto in ſuga e ſracaſſato e vinto,
     
 [14]
Vedete Clodoueo ch’a piú di ceto
     Mila perſone fa paſſare il monte,
     Vedete il Duca la di Beneuento
     Che con numer diſpar vien loro a ſròte:
     Ecco ſinge laſciar l’alloggiamento
     E pon gli aguati, ecco con morti & onte
     Al vin lombardo la gente Franceſca
     Corre, e riman come la laſca all’eſca.

 [15]
Ecco in Italia Childiberto quanta
     Gente di Francia e capitani in via,
     Ne piú che Clodoueo ſi gloria e vanta
     C’habbia ſpogliata o vinta Lombardia:
     Che la ſpada del ciel ſcende con tanta
     Strage de ſuoi, che n’ e piena ogni via,
     Morti di caldo e di profluuio d’ aluo
     Si che di dieci vn non ne torna ſaluo.

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Moſtra Pipino e moſtra Carlo appreſſo
     Come in Italia vn dopo l’altro ſcenda,
     E v’ habbia queſto e quel lieto ſucceſſo
     Che venuto non v’e perche l’offenda,
     Ma l’úo accio il Paſtor Stephano oppſſo
     L’altro Adriano, e poi Leon difenda,
     L’un doma Aiſtulfo, e l’altro vince e pnde
     Il ſucceſſore, e al Papa il ſuo honor rède.

 [17]
Lor moſtra appreſſo vn giouene Pipino
     Che co ſua gente par che tutto cuopra
     Da le ſornaci al lito peleſtino
     E faccia con gran ſpefa e co lung’ opra
     Il ponte a Malamocco, e che vicino
     Giunga a Rialto, e vi combatta fopra:
     Poi ſuggir ſembra, e che ifuoi laſci ſotto
     Lacqj, ch’I potè ilveto e’I mar gli ha rotto

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Ecco Luigi Borgognon che ſcende
     La doue par che reſti vinto e preſo,
     E che giurar gli faccia chi lo prende
     Che piú da l’arme ſue non fará oſſeſo,
     Ecco che’l giuramento vilipende
     Ecco di nuouo cade al laccio teſo,
     Ecco vi laſcia gliocchi: e come Talpe
     Lo riportano i ſuoi di qua da l’alpe.

 [19]
Vedete vn’Vgo d’Arli far gran fatti
     E che d’ Italia caccia i Berengari,
     E due o tre volte gli ha rotti e disfatti
     Hor da gli Huni rimeſſi hor da i Bauari,
     Poi da piú ſorza e ſtretto di far patti
     Con l’inimico, e non ſta in vita guari:
     Ne guari dopo lui vi ſta l’herede:
     E’I regno intero a Berengario cede.