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12 orlando fvrioso


 [54]
Pieno di dolce, e d’amoroſo affetto
     Alla ſua donna, alla ſua diua corſe,
     Che cō le braccia al collo il tēne ſtretto
     Quel ch’al Catai non hauria fatto forſe:
     Al patrio regno al ſuo natio ricetto
     Seco hauendo coſtui, l’animo torſe,
     Subito in lei ſ’auuiua la ſperanza
     Di toſto riueder ſua ricca ſtanza.

 [55]
Ella gli rende conto pienamente
     Dal giorno che mandato fu da lei
     A domandar ſoccorſo in Oriente
     Al Re de Sericani Nabatei,
     E come Orlando la guardo ſouente
     Da morte, da diſnor, da caſi rei:
     E che’l fior virginal coſi hauea ſaluo
     Come ſe lo porto del materno aluo.

 [56]
Forſe era ver, ma non perho credibile
     A chi del ſenſo ſuo foſſe ſignore:
     Ma parue facilmente a lui poſſibile
     Ch’era perduto in via più graue errore:
     Quel cħ l’huō vede Amor gli fa īuiſibile
     E l’inuiſibil fa vedere Amore:
     Queſto creduto fu, che’l miſer ſuole
     Dar facile credenza a quel che vuole.

 [57]
Se mal ſi ſeppe il cauallier d’Anglante
     Pigliar p ſua ſciocchezza il tēpo buono
     Il danno ſe ne haura, che da qui inante
     Nol chiamera Fortuna a ſi gran dono:
     (Tra ſe tacito parla Sacripante)
     Ma io per imitarlo gia non ſono:
     Che laſci tanto ben che m’e conceſſo
     E ch’a doler poi m’abbia di me ſteſſo.

 [58]
Corro la freſca e matutina roſa
     Che tardando ſtagion perder potria:
     So ben ch’a donna non ſi puo far coſa
     Che più ſoaue e più piaceuol ſia:
     Anchor che ſe ne moſtri diſdegnoſa
     E talhor meſta e flebil ſe ne ſtia:
     Non ſtaro per repulſa o finto ſdegno
     Ch’io nō adōbri e īcarni il mio diſegno

 [59]
Coſi dice egli, e mentre s’apparecchia
     Al dolce aſſalto, vn grā rumor cħ ſuona
     Dal vicin boſco, gl’intruona l’orecchia,
     Si che mal grado, l’impreſa abbandona:
     E ſi pon l’elmo (c’hauea vſanza vecchia
     Di portar ſempre armata la perſona:)
     Viene al deſtriero, e gli ripon la briglia
     Rimonta in ſella e la ſua lancia piglia.

 [60]
Ecco pel boſco vn cauallier venire
     Il cui ſēbiāte e d’huom gagliardo e fiero
     Candido come nieue e il ſuo veſtire:
     Vn bianco pennoncello ha per cimiero:
     Re Sacripante che non puo patire
     Che quel con l’importuno ſuo ſentiero
     Glihabbia interrotto il grā piacer c’hauea
     Con viſta il guarda diſdegnoſa e rea.

 [61]
Come e più preſſo lo ſfida a battaglia
     Che crede ben fargli votar l’arcione:
     Quel che di lui nō ſtimo gia che vaglia
     Vn grano meno, e ne fa paragone,
     L’orgoglioſe minacce a mezzo taglia:
     Sprona a vn tēpo, e la lancia ī reſta pone
     Sacripante ritorna con tempeſta
     E corronſi a ferir teſta per teſta.