[54]
Pieno di dolce, e d’amoroſo affetto
Alla ſua donna, alla ſua diua corſe,
Che cō le braccia al collo il tēne ſtretto
Quel ch’al Catai non hauria fatto forſe:
Al patrio regno al ſuo natio ricetto
Seco hauendo coſtui, l’animo torſe,
Subito in lei ſ’auuiua la ſperanza
Di toſto riueder ſua ricca ſtanza.
[55]
Ella gli rende conto pienamente
Dal giorno che mandato fu da lei
A domandar ſoccorſo in Oriente
Al Re de Sericani Nabatei,
E come Orlando la guardo ſouente
Da morte, da diſnor, da caſi rei:
E che’l fior virginal coſi hauea ſaluo
Come ſe lo porto del materno aluo.
[56]
Forſe era ver, ma non perho credibile
A chi del ſenſo ſuo foſſe ſignore:
Ma parue facilmente a lui poſſibile
Ch’era perduto in via più graue errore:
Quel cħ l’huō vede Amor gli fa īuiſibile
E l’inuiſibil fa vedere Amore:
Queſto creduto fu, che’l miſer ſuole
Dar facile credenza a quel che vuole.
[57]
Se mal ſi ſeppe il cauallier d’Anglante
Pigliar p ſua ſciocchezza il tēpo buono
Il danno ſe ne haura, che da qui inante
Nol chiamera Fortuna a ſi gran dono:
(Tra ſe tacito parla Sacripante)
Ma io per imitarlo gia non ſono:
Che laſci tanto ben che m’e conceſſo
E ch’a doler poi m’abbia di me ſteſſo.
[58]
Corro la freſca e matutina roſa
Che tardando ſtagion perder potria:
So ben ch’a donna non ſi puo far coſa
Che più ſoaue e più piaceuol ſia:
Anchor che ſe ne moſtri diſdegnoſa
E talhor meſta e flebil ſe ne ſtia:
Non ſtaro per repulſa o finto ſdegno
Ch’io nō adōbri e īcarni il mio diſegno
[59]
Coſi dice egli, e mentre s’apparecchia
Al dolce aſſalto, vn grā rumor cħ ſuona
Dal vicin boſco, gl’intruona l’orecchia,
Si che mal grado, l’impreſa abbandona:
E ſi pon l’elmo (c’hauea vſanza vecchia
Di portar ſempre armata la perſona:)
Viene al deſtriero, e gli ripon la briglia
Rimonta in ſella e la ſua lancia piglia.
[60]
Ecco pel boſco vn cauallier venire
Il cui ſēbiāte e d’huom gagliardo e fiero
Candido come nieue e il ſuo veſtire:
Vn bianco pennoncello ha per cimiero:
Re Sacripante che non puo patire
Che quel con l’importuno ſuo ſentiero
Glihabbia interrotto il grā piacer c’hauea
Con viſta il guarda diſdegnoſa e rea.
[61]
Come e più preſſo lo ſfida a battaglia
Che crede ben fargli votar l’arcione:
Quel che di lui nō ſtimo gia che vaglia
Vn grano meno, e ne fa paragone,
L’orgoglioſe minacce a mezzo taglia:
Sprona a vn tēpo, e la lancia ī reſta pone
Sacripante ritorna con tempeſta
E corronſi a ferir teſta per teſta.