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Qui la tenea: che’l luogo hauuto í dono
Hauea dal padre: e raro egli n’ uſcia,
E con lui dieci cauallier ci ſono
E de i miglior di Francia tutta via,
Qui ſtado venne a capitarci il buono
Triſtano, & vna donna in compagnia
Liberata da lui poc’ hore inante,
Che trahea preſa a ſorza vn ſier gigante.
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Triſtano ci arriuo, che’l Sol giá volto
Hauea le ſpalle a i liti di Siuiglia,
E domádo qui dentro eſſer raccolto:
Perche no ce altra ſtáza a dieci miglia,
Ma Clodiò che molto amaua: e molto
Era geloſo, in Comma Ci conſiglia
Che CoreCtier ſia chi Ci voglia: mentre
Ci Ctia la bella donna, qui non entre.
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Poi che con lunghe & iterate preci
No potè hauer qui albergo il caualliero
Hor quel che Car co prieghi io no ti Ceci,
Che’l Cacci (diſſe) tuo mal grado ſpero,
E sfido Clodion con tutti i dieci
Che tenea appreſſo, e co vn grido altiero
Se gli oſſerſe con lancia e ſpada in mano
Prouar che diſcortefe era e villano.
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Con patto che Ce Ca che con lo Ctuolo
Suo cada J terra, & ei Ctia in Cella Corte,
Ne la rocca alloggiar vuole egli Colo,
E vuol gli altri Cerrar ſuor de le porte,
Per no patir qſt’onta va il ſigliuolo
Del Re di Fracia a riſchio de la morte,
Ch’aſpramente pcoCCo cade in terra
E cadon gli altri, e TriCtan ſuor li ferra,
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Entrato ne la rocca troua quella
Laqual v’ ho detta a Clodion ſi cara,
E e’ hauea a par d’ognaltra fatto bella
Natura, a dar bellezze coſi auara,
Co lei ragiona, í tato arde e martella
Di ſuor l’amate aſpra paſſione amara:
Ilqual no differiCce a mandar prieghi
Al cauallier che dar non gli la nieghi.
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Triſtano áchor che lei molto no prezzi:
Ne pzzar ſuor ch’Iſotta, altra potrebbe,
Ch’ altra ne ch’ami vuol ne ch’accarezzi
La potion che giá incantata bebbe,
Pur perche vendicarſi de l’aſprezze
Che Clodion gli ha vſate ſi vorebbe:
Di far gra torto mi parria (gli diſſe)
Ch tal bellezza del ſuo albergo vſciſſe.
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E quado a Clodion dormire increſca
Solo alla ſraſca, e compagnia domandi,
Vna giouane ho meco bella e ſreſca:
Non perho di bellezze coſi grandi,
QueCta faro contento che ſuor eCca
E ch’ubbidiCca a tutti i Cuoi comandi,
Ma la piú bella mi par dritto e giuſto
Che Ctia con ql di noi ch’e piú robuſto.
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Eſclufo Clodione e mal contento
Ando Sbuſſando tutta notte in volta,
Come s’a quei che ne l’alloggiamento
Dormiano adagio, feſſe egli l’aſcolta,
E molto piú che del ſreddo e del vento
Si dolea de la donna che gli e tolta,
La mattina Triſtano a cui n’ encrebbe
Gli la rende, donde il dolor fin’hebbe.