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Per tutto’l regno fa ſcriuer Marſilio
Gete a piedi, e a cauallo, e triſta, e buona:
Per ſorza e per amore ogni nauilio
Atto a battaglia: s’ arma in Barcelona:
Agramate ogni di chiama a concilio
Ne a ſpefa ne a fatica ſi perdona:
In tanto graui eſattioni e ſpeffe
Tutte hanno le citta d’Africa oppreſſe.
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Egli ha fatto oſſerire a Rodomonte
Perche ritorni: & impetrar noi puote:
Vna cugina ſua ſiglia d’Almonte
E’l bel regno d’Oran dargli per dote,
Non ſi volſe l’altier muouer dal ponte
Oue tant’ arme e tante ſellevote
Di quei che ſon giá capitati al paſſo
Ha ragunate, che ne cuopre il ſaſſo.
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Giá non volſe Marphiſa imitar l’atto
Di Rodomonte: anzi coni’ ella inteſe
Ch’Agramante da Carlo era disfatto:
Sue genti morte ſaccheggiate: e preſe:
E che con pochi in Arli era ritratto:
Senza aſpettare inuito il camin preſe,
Venne in aiuto de la ſua corona
E l’hauer gli proferſe e la perſona.
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E gli meno Brunello, e gli ne fece
Libero dono, ilqual non hauea oſſeſo:
L’hauea tenuto dieci giorni: e diece
Notti: ſempre in timor d’effere appeſo,
E poi che ne con ſorza ne con prece
Da neſſun vide il patrocinio preſo,
In ſi ſprezzato ſangue non ſi volſe
Bruttar l’altiere mani, e lo diſciolſe .
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Tutte l’antique ingiurie gli remeſſe
E ſeco in Arli ad Agramante il traſſe,
Ben douete penſar che gaudio haueffe
II Re di lei ch’ad aiutarlo andarle:
E del gran conto ch’egli ne faceſſe
Volſe che Brunel proua le moſtraffe,
Che quel di ch’ella gli hauea fatto ceno
Di volerlo impiccar, ſé da buon ſenno.
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Il manigoldo in loco inculto & ermo
Paſto di corui e d’auoltoi laſciollo,
Ruggier ch’unaltravolta gli ſu ſchermo
E che’l laccio glihauria tolto dal collo
La giuſtitia di Dio fa e’ hora inſermo
S’ e ritrouato, & aiutar non puollo:
E quado il ſeppe era giá il fatto occorſo
Si che reſto Brunel ſenza ſoccorſo.
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In tanto Bradamante iua accuſando
Che coſi lunghi ſian quei venti giorni
Liquai ſiniti, il termine era, quando
A lei Ruggiero & alla fede torni:
A chi aſpetta di carcere, o di bando
Vſcir, no par che’l tèpo piú ſoggiorni
A dargli libertade, o de l’amata
Patria, viſta gioconda e diſiata,
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In quel duro aſpettare ella taluolta
Penſa ch’Etho e Pyroo ſia fatto zoppo:
O ſia la ruota guaita, ch’a dar volta
Le par che tardi oltr’ all’uſato troppo,
Piú lungo di ql giorno a cui per molta
Fede nel cielo il giuſto Hebreo ſé itoppo
Piú de la notte ch’Hercole produſſe
Parca lei ch’ogni notte ogni di ſuſſe.