Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/444


 [108]
E piū de glialtri il ſrate di Viuiano
     Staua di qſta pugna in dubbio e in tema:
     Et ancho volètiervi porria mano
     Per farla rimaner d’effetto ſcema:
     Ma no vorria che quel da Montalbano
     Seco veniſſe a inimicitia eſtrema:
     Chancho hauea di qll’altra ſeco ſdegno
     Che gli turbo quando il leuo fu’l legno.

 [109]
Ma ſtiao glialtri I dubbio, í tema, idoglia
     Rinaldo ſé ne va lieto e ſicuro:
     Sperādo e’ hora il biaſmo ſé gli toglia
     C’hauere a torto gli parea pur duro:
     Si che quei da Pontieri e d’Alta ſoglia
     Faccia cheti reſtar come mai ſuro:
     Va con baldanza e ſicurta di core
     Di riportarne il triomphale honore.

 [110]
Poi che l’un quinci, e l’altro quindi giuto
     Fu quaſi a vn tempo in ſu la chiara ſonte,
     S’accarezzaro, e fero a punto a punto
     Coſi ſerena & amicheuol ſronte,
     Come di ſangue e d’amiſta congiunto
     Foſſe Gradaſſo a quel di Chiaramonte:
     Ma come poi s’andaffero a ferire
     Vi voglio a vn’altra volta differire.


CANTO XXXII



 [1]

S
Ouiémi che cantare 10 vi douea

     Giā lo promiſi: e poi m’uſei di mente
     D’una foſpition che fatto hauea
     La bella Donna di Ruggier dolente,
     De l’altra piū ſpiaceuole e piū rea
     E di piū acuto e venenoſo dente
     Ch per quel ch’ella udi da Ricciardetto
     A deuorare il cor l’entro nel petto.

 [2]
Douea cantarne, & altro incominciai
     Perche Rinaldo in mezo foprauenne,
     E poi Guidon mi die che fare assai
     Che tra camino a bada vn pezzo il tenne,
     D’una coſa in vn’altra in modo entrai
     Che mal di Bradamante mi ſouenne:
     Souienmene hora, e vo narrarne inanti
     Che di Rinaldo e di Gradaſſo io canti.

 [3]
Ma biſogna ancho prima ch’io ne parli
     Che d’Agramante io vi ragioni vn poco
     C hauea ridutte le reliquie in Arli
     Che gli reſtar del gran notturno fuoco,
     Quado a raccor lo ſparfo capo, e a darli
     Soccorſo e vettouaglie, era atto il loco
     L’Africa incontra, e la Spagna ha vicina,
     Et e in fu’l fiume affifo alla marina.