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ORLANDO FVRIOSO
     
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     Fu ne la donna ogni allegrezza ſpenta
     Quando prigion vide il ſuo amante gire:
     Ma di queſto pur meglio ſi contenta
     Che di vederlo nel fiume perire,
     Di ſé ſteffa e non d’altri ſi lamenta
     Che ſu cagion di farlo iui venire:
Per hauerli narrato e’ hauea il Conte
Riconoſciuto al periglioſo ponte.

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Quindi ſi parte hauèdo giá cOcetto
     Di menami Rinaldo paladino:
     O il Seluaggio Guidone, o Sanſonetto
     O altri de la corte di Pipino,
     In acqua e in terra cauallier perfetto
     Da poter contrattar col Saracino,
     Se non piú ſorte: almen piú fortunato
     Che Brandimarte ſuo non era ſtato.

 [78]
Va molti giorni prima che s’ abbatta
     In alcun cauallier e’ habbia ſembiante
     D’ eſſer come lo vuol, perche combatta
     Col Saracino, e liberi il ſuo amante:
     Dopo molto cercar di perſona atta
     Al ſuo biſogno, vn le vien pur auante
     Che fopraueſta hauea ricca & ornata
     A tronchi di cypreſſi ricamata.

 [79]
Chi coſtui foſſe altroue ho da narrarui
     Che prima ritornar voglio a Parigi,
     E de la gran ſconſitta ſeguitarui
     Ch’a Mori die Rinaldo e Malagigi:
     Quei che ſuggirò io non ſaprei contarui
     Ne quei che fur cacciati a i ſiumi ſtygi:
     Leuo a Turpino il conto l’aria oſcura
     Che di contarli s’ hauea preſo cura.

 [80]
Nel primo ſonno dentro al padiglione
     Dormia Agramate, e u cauallier lo deſta
     Dicendogli che ſia fatto prigione
     Se la ſuga non e via piú che preſta:
     Guarda il Re intorno, e la cofſuſione
     Vede de i ſuoi, che van ſenza far teſta
     Chi qua: chi la ſuggendo inermi e nudi
     Che non han tèpo di pur tor gli feudi.

 [81]
Tutto confuſo e priuo di conſiglio
     Si facea porre indoſſo la corazza:
     Quado con Falſiron vi giunſe il figlio.
     Grandonio e Balugante, e quella razza:
     E al Re Agramante moſtrano il periglio
     Di reſtar morto o pſo in quella piazza:
     E che può dir ſé ſalua la perſona
     Che Fortuna gli ſia propitia e buona.

 [82]
Coſi Marſilio, e coſi il buon Sobrino:
     E coſi dicon glialtri ad vna voce:
     Ch’a ſua diſtruttion tanto e vicino
     Quanto a Rinaldo, ilqual ne vien veloce
     Che s’ aſpetta che giunga il Paladino
     Con tata gente, e vn’ huom tanto feroce
     Render certo ſi può ch’egli fuo’ amici
     Rimarran morti o in man de gli nimici.

 [83]
Ma ridur ſi può in Arli, o ſia í Narbona
     Con qlla poca gente e’ ha d’ intorno,
     Che l’una e l’altra terra e. ſorte e buona
     Da mantener la guerra piú d’ un giorno,
     E quando ſalua ſia la ſua perſona
     Si potrá vendicar di queſto ſcorno:
     Rifacendo l’eſercito in vn tratto
     Onde al ſin Carlo ne fará diffatto.