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Il ſuo deſtrier e’ hauea continuo vſo
D’ adarui fopra, e far di quel ſouente
Quado vno e quado vnaltro cader giuſo
Alla gioſtra correa ſicuramente,
l’altro del corſo inſolito confuſo
Venia dubbioſo timido e ſremente,
Trema acho il potè, e par cader ne V oda
Oltre che ſtretto, e che ſia ſenza ſponda.
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I cauallier di gioſtra ambi maeſtri
Che le lance hauean groſſe come traui
Tali qual fur ne i lor ceppi filueſtri
Si dieron colpi non troppo ſoaui,
A i lor caualli eſſer poſſenti e deſtri
No giouo molto a gliaſpri colpi e graui
Che ſi verfar di pari ambi fu’l ponte
E ſeco i Signor lor tutti in vn monte.
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Nel volerſi leuar con quella fretta
Che lo ſpronar de ſischi inſta e richiede,
Laſſe del ponticel lor ſu ſi ſtretta
Che non trouaro oue fermare il piede,
Si che vna ſorte vguale ambi li getta
Ne l’acqua, e gra ríbobo al ciel ne riede,
Simile a quel ch’ufei del noſtro fiume
Quado ci cadde il mal rettor del lume. ,
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I duo caualli andar con tutto, 1 pondo
De i cauallier, che ſteron fermi in fella
A cercar la riuera infin’al fondo
Se v’era aſcoſa alcuna nytnpha bella,
Non e giá il primo ſalto ne’l fecondo
Che giú del potè habbia il Pagao i qlla
Onda ſpiccato col deſtrero audace,
Perho fa ben come quel fondo giace.
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Sa doue e ſaldo, e fa doue e piú molle
Sa doue e l’acqua baſſa, e doue e l’alta:
Dal ſiue il capo e il petto e i ſischi eſtolle
E Bradimarte a gran vantagio aſſalta:
Brandimarte il corrente in giro tolle
Ne la ſabbia il deſtrier che’l fondo ſmalta
Tutto ſi ſicca, e no può rihauerfi
Con riſchio di reſtarui ambi ſommerſi.
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l’onda ſi leua e li fa andar ſozopra
E doue e piú profonda li traſporta,
Va Brandimarte ſotto e’l deſtrier fopra,
Fiordiligi dal ponte afflitta e ſmorta
E le lachryme e i voti e i prieghi adopra
Ah Rodomonte, per colei che morta
Tu riuerifei, non eſſer ſi fiero
Ch’affogar laſci vn tanto caualliero.
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Deh Corteſe Signor s’ unqj tu amarti
l’i me ch’amo coſtui, pietá ti vegna,
Di farlo tuo prigion per dio ti baſti,
Che s’orni il fa ſio tuo di quella inſegna
Di quante ſpoglie mai tu gli arrecarti
Queſta ſia la piú bella e la piú degna,
E ſeppe ſi ben dir ch’anchor che foſſe
Si riudo il Re pagan, pur lo cOmoffe.
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E ſé che’l ſuo amator ratto ſoccorſe
Che ſotto acqua il deſtrier tenea ſepolto
E de la vita era venuto in ſorſè
E ſenza ſete hauea beuuto molto,
Ma aiuto non perho prima gli porſe
( íi uli helibe il brado e dipoi l’elmo tolto
De l’acqua mezo morto il tratte, e porre
Con molti altri lo ſé ne la ſua torre.