Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/439


[68]
Il ſuo deſtrier e’ hauea continuo vſo
     D’ adarui fopra, e far di quel ſouente
     Quado vno e quado vnaltro cader giuſo
     Alla gioſtra correa ſicuramente,
     l’altro del corſo inſolito confuſo
     Venia dubbioſo timido e ſremente,
     Trema acho il potè, e par cader ne V oda
     Oltre che ſtretto, e che ſia ſenza ſponda.

[69]
I cauallier di gioſtra ambi maeſtri
     Che le lance hauean groſſe come traui
     Tali qual fur ne i lor ceppi filueſtri
     Si dieron colpi non troppo ſoaui,
     A i lor caualli eſſer poſſenti e deſtri
     No giouo molto a gliaſpri colpi e graui
     Che ſi verfar di pari ambi fu’l ponte
     E ſeco i Signor lor tutti in vn monte.

[70]
Nel volerſi leuar con quella fretta
     Che lo ſpronar de ſischi inſta e richiede,
     Laſſe del ponticel lor ſu ſi ſtretta
     Che non trouaro oue fermare il piede,
     Si che vna ſorte vguale ambi li getta
     Ne l’acqua, e gra ríbobo al ciel ne riede,
     Simile a quel ch’ufei del noſtro fiume
     Quado ci cadde il mal rettor del lume. ,

[71]
I duo caualli andar con tutto, 1 pondo
     De i cauallier, che ſteron fermi in fella
     A cercar la riuera infin’al fondo
     Se v’era aſcoſa alcuna nytnpha bella,
     Non e giá il primo ſalto ne’l fecondo
     Che giú del potè habbia il Pagao i qlla
     Onda ſpiccato col deſtrero audace,
     Perho fa ben come quel fondo giace.

[72]
Sa doue e ſaldo, e fa doue e piú molle
     Sa doue e l’acqua baſſa, e doue e l’alta:
     Dal ſiue il capo e il petto e i ſischi eſtolle
     E Bradimarte a gran vantagio aſſalta:
     Brandimarte il corrente in giro tolle
     Ne la ſabbia il deſtrier che’l fondo ſmalta
     Tutto ſi ſicca, e no può rihauerfi
     Con riſchio di reſtarui ambi ſommerſi.

[73]
l’onda ſi leua e li fa andar ſozopra
     E doue e piú profonda li traſporta,
     Va Brandimarte ſotto e’l deſtrier fopra,
     Fiordiligi dal ponte afflitta e ſmorta
     E le lachryme e i voti e i prieghi adopra
     Ah Rodomonte, per colei che morta
     Tu riuerifei, non eſſer ſi fiero
     Ch’affogar laſci vn tanto caualliero.

[74]
Deh Corteſe Signor s’ unqj tu amarti
     l’i me ch’amo coſtui, pietá ti vegna,
     Di farlo tuo prigion per dio ti baſti,
     Che s’orni il fa ſio tuo di quella inſegna
     Di quante ſpoglie mai tu gli arrecarti
     Queſta ſia la piú bella e la piú degna,
     E ſeppe ſi ben dir ch’anchor che foſſe
     Si riudo il Re pagan, pur lo cOmoffe.

[75]
E ſé che’l ſuo amator ratto ſoccorſe
     Che ſotto acqua il deſtrier tenea ſepolto
     E de la vita era venuto in ſorſè
     E ſenza ſete hauea beuuto molto,
     Ma aiuto non perho prima gli porſe
     ( íi uli helibe il brado e dipoi l’elmo tolto
     De l’acqua mezo morto il tratte, e porre
     Con molti altri lo ſé ne la ſua torre.