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Del campo d’infedeli a prima giunta
La ritrouata guardia all’improuiſo
Laſcio Rinaldo ſi rotta e conſunta
Ch’un ſol non ne reſto ſé non vcciſo,
Spezzata che lor ſu la prima punta
I ſaracin non l’hauean piú da riſo
Che ſonnolenti, timidi, & inermi
Poteano a tai guerrier far pochi ſchermi
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Fece Rinaldo per maggior ſpauento
De i Saracini, al mouer de l’affalto
A trombe e a corni dar ſuhito vento:
E gridando il ſuo nome alzar in alto:
Spinſe Kaiardo, e quel non parue lento
Che dentro all’alte ſbarre entro d’u ſalto
E verſo cauallier, peſto pedoni
Et atterro trabacche e padiglioni.
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Non ſu ſi ardito tra il popul pagano
A cui non s’arricciaffero le chiome,
Quado ſenti Rinaldo e Montalbano
Sonar per l’aria il ſormidato nome,
Fugge col campo d’Africa l’Hiſpano
Ne perde tempo a caricar le ſome,
Ch’aſpettar quella ſuria piú non vuole
C hauer puata ancho ſi piagne e duole.
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Guidon lo ſegue e non fa men di lui,
Ne men fanno i duo ſigli d’Oliuiero,
Alardo, e Ricciardetto, e glialtri dui:
eoi brando Sanſonetto apre il ſentiero,
Aldigiero, e Viuian prouar altrui
Fan quato in arme l’uno e l’altro e fiero:
Coſi fa ogmí, che ſegue lo ſtendardo
Di Chiaramonte, da guerrier gagliardo.
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Settecento con lui tenea Rinaldo
In Montalbano: e intorno a quelle ville:
Vſati a portar l’arme al ſreddo e al caldo
No giá piú rei de i Myrmidon d’ Achille
Ciaſcun d’effi al biſogno era ſi ſaldo
Che ceto inſieme non ſuggian per mille:
E ſé ne potean molti ſceglier ſuori
Che d’ alcun de i famoſi eran migliori.
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E ſé Rinaldo ben non era molto
Ricco ne di citta ne di theſoro,
Facea ſi con parole e con buon volto
E ciò c’hauea partèdo ogn’hor con loro:
Ch’un di quel numer mai no gli ſu tolto
Bèríre altrui piú ſomma d’oro,
Queſti da Montalban mai non rimuoue
Se non lo ſtringevn grS biſogno altroue.
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Et hor pc’ habbia il magno Carlo aiuto
Laſcio con poca guardia il ſuo cartello,
Tra gli African queſto drappel venuto
Queſto drappel del cui valor fauello:
Ne fece quel che del gregge lanuto
Su’] Phalanteo Galefo il lupo fello,
O quel che ſoglia de’l barbato appreſſo
11 barbaro Cinyphio il leon ſpeffo.
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Carlo ch’auiſo da Rinaldo hauuto
Hauea, che preſſo era a Parigi giunto,
E che la notte il campo ſproueduto
Yolea aſſalir, ſtato era in arme e i punto,
E quando biſogno venne in aiuto
Co i paladini, e a i paladini aggiunto
llauca il figliol del ricco Monodante
Di Fiordiligi il ſido e faggio amante.