Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/431


 [4]
Gli ſdegni, le repulſe, e ſinalmente
     Tutti i martir d’Amor, tutte le pene,
     Fan per lor rimembranza, che ſi ſente
     Co miglior guſto vn piacer qusdoviene
     Ma ſé P inſernal peſte vna egra mente
     Auuien ch’infetti, ammorbi, & auelene:
     Se ben ſegue poi feſta & allegrezza
     Non la cura l’amante e nò l’apprezza.

 [5]
Queſta e la cruda e auelenata piaga
     A cui non vai liquor, nò vale impiaſtro,
     Ne murmure, ne imagine di Saga
     Ne vai lungo oſſeruar di benigno aſtro,
     Ne quanta eſperientia d’arte maga
     Fece mai l’inuentor ſuo Zoroaſtro:
     Piaga crudel che fopra ogni dolore
     Conduce Phuom che diſperato muore.

 [6]
O incurabil piaga che nel petto
     D’ un amator ſi facile s’ imprime:
     Non men per falſo che per ver ſoſpetto:
     Piaga che Phuom ſi crudelmete opprime
     Che la ragion gli offuſca e l’intelletto:
     Et lo tra ſuor de le ſembianze prime,
     O iniqua Geloſia, che coſi a torto
     Leuaſti a Bradamate ogni conſorto.

 [7]
Non di qſto ch’Hippalca e che’l fratello
     Le hauea nel core amaraméte impreſſo,
     Ma dico d’ uno annuntio crudo e fello
     Che le ſu dato pochi giorni appreſſo,
     Queſto era nulla a paragon di quello
     Ch’ io vi diro, ma dopo alcun digreſſo:
     Di Rinaldo ho da dir primieramente
     Che ver Parigi vien con la ſua genio.

 [8]
Scontraro il di ſeguente in ver la ſera
     Vn cauallier e’ hauea vna donna al ſisco:
     Con ſcudo e fopraueſta tutta nera
     Se nò che p trauerſo ha vn ſregio biaco,
     Sfido alla gioſtra Ricciardetto, ch’era
     DinSzi, e viſta hauea di guerrier ſranco,
     E quel che mai neſſun ricuſar volſe
     Giro la briglia, e ſpatio a correr tolſe.

 [9]
Senza dir’ altro, o piú notitia darſi
     De l’effer lor, ſi vengono all’incontro:
     Rinaldo e glialtri cauallier fermarſi
     Per veder come ſeguiria lo ſcótro:
     Toſto coſtui per terra ha da verfarfí
     Se í luogo fermo a mio modo lo incótro
     Dicea tra ſé medeſmo Ricciardetto
     Ma contrario al pender ſegui P effetto.

 [10]
Perho che lui ſotto la viſta oſſeſe
     Di tanto colpo il caualliero iſtrano
     Che Io leuo di fella, e lo diſtefe
     Piú di due lance al ſuo deſtier lontano:
     Di vendicarlo incontinente preſe
     l’aſſunto Alardo, e ritrouoſſi al piano
     Stordito e male acconcio, ſi ſu crudo
     Lo ſcontro ſier, che gli ſpezzo lo ſcudo.

 [11]
Guicciardo pone incontinente in reſta
     L’haſta che vede i duo germani in terra,
     Benché Rinaldo gridi reſta reſta
     Che mia conuien che ſia la terza guerra:
     Ma l’elmo achor no ha allacciato in teſta
     Si che Guicciardo al corſo ſi diſſerra:
     Ne piú de glialtri ſi ſeppe tenere,
     E ritrouoſſi ſubito a giacere.