[30]
Ne tempo hauendo a penſar altra ſcuſa
E conoſcendo ben che’l ver gli diſſe
Reſto ſenza riſpoſta a bocca chiuſa:
Ma la vergogna il cor ſi gli trafiſſe
Che giuro per la vita di Lanfuſa
Nō voler mai ch’altro elmo lo copriſſe:
Se nō quel buono che gia in Aſpramōte
Traſſe dal capo Orlādo al fiero Almōte.
[31]
E ſeruo meglio queſto giuramento
Che nō auea quell’altro fatto prima,
Quindi ſi parte tanto mal cōtento
Che molti giorni poi ſi rode e lima:
Sol di cercare e il Paladino intento
Di qua, di la doue trouarlo ſtima
Altra ventura al buon Rinaldo accade
Che da coſtui tenea diuerſe ſtrade.
[32]
Non molto va Rinaldo che ſi vede
Saltare inanzi il ſuo deſtrier feroce
Ferma Baiardo mio, deh ferma il piede
Che l’eſſer ſenza te troppo mi nuoce:
Per q̄ſto il deſtrier ſordo a lui nō riede
Anzi più ſe ne va ſempre veloce:
Segue Rinaldo e d’ira ſi diſtrugge,
Ma ſeguitiamo Angelica che fugge.
[33]
Fugge tra ſelue ſpauentoſe e ſcure
Per lochi inhabitati, ermi e ſeluaggi:
Il mouer de le frondi e di verzure
Che di cerri ſentia, d’olmi, e di faggi:
Fatto le hauea con ſubite paure
Trouar di qua: di la ſtrani viaggi:
Ch’ad ogni ōbra veduta o ī mōte o ī valle,
Temea Rinaldo hauer ſemp̄ alle ſpalle.
[34]
Qual pargoletta o damma o capriuola
Che tra le fronde del natio boſchetto
Alla madre veduta habbia la gola
Strīger dal pardo, o aprirle ’l fiāco o ’l petto
Di ſelua in ſelua dal crudel ſ’inuola
E di paura triema e di ſoſpetto:
Ad ogni ſterpo che paſſando tocca
Eſſer ſi crede all’empia fera in bocca.
[35]
Quel di e la notte a mezzo l’altro giorno
S’ando aggirando, e non ſapeua doue
Trouoſſi al fine in vn boſchetto adorno
Che lieuemente la freſca aura muoue
Duo chiari riui mormorando intorno
Sempre l’herbe vi fan tenere e nuoue
E rendea ad aſcoltar dolce cōcento
Rotto tra picciol ſaſſi, il correr lento.
[36]
Quiui parendo a lei d’eſſer ſicura
E lontana a Rinaldo mille miglia:
Da la via ſtanca e da l’eſtiua arſura
Di ripoſare alquanto ſi conſiglia,
Tra fiori ſmonta, e laſcia alla paſtura
Andare il palafren ſenza la briglia:
E q̄l va errādo intorno alle chiare onde
Cħ di freſca herba haueā piene le ſpōde
[37]
Ecco non lungi vn bel ceſpuglio vede
Di prun fioriti e di vermiglie roſe:
Che de le liqde onde al ſpecchio ſiede
Chiuſo dal Sol fra l’alte q̄rcie ombroſe,
Coſi voto nel mezo, che cōcede
Freſca ſtanza fra l’ombre più naſcoſe,
E la foglia coi rami in modo e miſta
Che ’l Sol nō v’entra, nō cħ minor viſta.