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     Quando la vita a voi, per voi non ſia
     Cara, e piú amate vn’ Aquila dipinta:
     Vi ſia almen cara per la vita mia,
     Non fará l’una ſenza l’altra eſtinta,
     Non giá morir con voi graue mi ſia
     Son di ſeguirui in vita e in morte acclta:
     Ma non vorrei morir ſi mal contenta
Come io morrò, ſé dopo voi ſon ſpenta.

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Con tai parole, e limili altre assai
     Che lachryme accópagnano e ſoſpiri:
     Pregar non ceſſa tutta notte mai
     Perch’alia pace il ſuo amator ritiri,
     E quel ſuggendo da glihumidi rai
     Quel dolce pianto, e quei dolci martiri
     Da le vermiglie labra piú che roſe,
     Lachrymado egli anchor, coſi riſpofe.

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Deh vita mia non vi mettete affanno
     Deh non per Dio, di coſi lieue coſa,
     Clí ſé Carlo e’l Re d’Africa, e ciò c’hano
     Qui di gente Moreſca, e di Francioſa:
     Spiegaſſon le bandiere in mio ſol danno
     Voi pur non ne doureſte eſſer penſoſa:
     Ben mi moſtrate in poco conto hauere
     Se per me vn Ruggier ſol vi fa temere.

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E vi douria pur ramentar, che ſolo
     (E ſpada io non hauea ne ſcimitarra)
     Co vn trócon di lacia a vn groſſo ſtuolo
     D’armati cauallier tolſi la ſbarra,
     Gradaſſo, áchor ch covergogna e duolo
     Lo dica, pure a chi’l domanda narra,
     Che ſu in Soria a vn cartel mio prigionero
     Et e pur d’altra fama che Ruggiero.

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Non niega ſimilmente il Re Gradaſſo
     E fallo Iſolier voſtro, e Sacripante:
     Io dico Sacripante il Re Circaſſo:
     E’l famiifo Griphone: & Aquilante:
     Cent’ altri e piú: che pure a queſto parto
     Stati eran preſi alcuni giorni inante,
     Machometani, e gente di batteſmo
     Che tutti liberai quel di medeſmo.

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Non certa anchor la marauiglia loro
     De la grá proua ch’io feci quel giorno:
     Maggior che ſé l’eſercito del Moro
     E del Franco inimici haueſſi intorno,
     Et hor potrá Ruggier giouine ſoro
     latini da ſolo a ſolo, o danno, o ſcorno?
     Et hor e’ ho Durindana e l’armatura
     D’ Hettor, vi de Ruggier metter paura?

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Deh pche dianzi in proua nò venni io
     Se far di voi co l’amie io potea acquiſto?
     So che v’haurei ſi aperto il valor mio
     C haureſti il ſin giá di Ruggier preuiſto,
     Aſciugate le lachryme, e per Dio
     Non mi fate vno augurio coſi triſto
     E ſiate certa che’l mio honor m’ha ſpinto
     Non ne lo ſcudo il bianco augel dipinto.

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Coſi dirte egli, e molto ben riſpoſto
     Gli ſu da la meſtirtima ſua donna,
     Che non pur lui mutato di propoſto
     Ma di luogo hauria morta vna colonna,
     Ella era per douer vincer lui torto
     Anchor ch’armato, e ch’ella ſorte i gòna
     E l’hauea indutto a dir, fe’l Re gli parla
     D’accordo piú, che volea contentarla.