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Nò men ſon ſuor di me che foſſe OrlSdo
E no ſon men di lui di ſcufa degno,
C hor p li monti, hor p le piagge errado
Scorſe in gran parte di Marſilio il regno:
Molti di la caualla ſtraſcinando
Morta come era: ſenza alcun ritegno:
Ma giuto ouevn gra fiume entra nel mare
Gli ſu ſorza il cadauero laſciare.
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E perche fa nuotar come vna lontra
Entra nel fiume, e ſurge all’altra riua:
Ecco vn paſtor fopra vn cauallo incótra
Che per abeuerarlo al fiume arriua,
Colui ben che gli vada Orlado incontra
Perche egli e ſolo e nudo: non lo ſchiua
Vorrei del tuo ronzin (gli diſſe il matto)
Con la giumenta mia far vn baratto.
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Io te la moſtrero di qui ſé vuoi
Che morta la ſu l’altra ripa giace:
La potrai far tu medicar dipoi,
Altro diffetto in lei non mi diſpiace,
Co qualche aggiuta il rózin dar mi puoi
Smontane in corteſia perche mi piace,
11 paſtor ride, e fenz’ altra riſpoſta
Va verſo il guado, e dal pazzo ſi ſcoſta.
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Io voglio il tuo cauallo, oh la non odi,
Suggiunſe Orlando, e con furor ſi moſſe:
Hauea vn baſton con nodi ſpeſſi e ſodi
Quel paſtor ſeco, e il Paladin percoſſe,
La rabbia e l’ira, paſſo tutti i modi
Del Còte, e panie rier piú che mai fofſc:
Su’l capo del paſtore vn pugno ferra
Ch ſpezza l’offo, e morto il caccia í terra
[8]
Salta a cauallo, e per diuerſa ſtrada
Va diſcorrendo, e molti pone a ſacco,
Nò guſta il ronzin mai ſieno ne biada
Tanto ch’in pochi di ne riman ſiacco,
M.i no perho ch’Orlando a piedi vada
Che di vetture vuol viuere a macco,
E quante ne trouo tante ne miſe
In vſo, poi che i lor patroni vcciſe,
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Capito al ſin a Malega, e piú danno
Vi fece, ch’egli haueſſe altroue fatto,
Che oltre che poneſſe a ſaccomano
Il popul ſi, che ne reſto diffatto,
Ne ſi potè rifar quel ne l’altr’anno,
Tanti n’uocife il periglioſo matto:
Vi ſpiano tante caſe, e tante acceſe,
Che disfe piú che’l terzo del paeſe,
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Quindi partito venne ad vna terra
Zizera detta, che ſiede allo ſtretto
Di Zibeltarro, o vuoi di Zibelterra
Che l’uno e l’altro nome le vien detto:
Ouevn a barca che ſciogliea da terra
Vide piena di gente da diletto,
Che folazzando all’aura matutina
Giá per la tranquiliffima marina,
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Comincio il pazzo a gridar ſorte, aſpetta
Che gli venne diſio d’andare in barca,
Ma bene i vano e i gridi e gliurli getta
Che volentier tal merce non ſi carca,
Per P acqua il legno va con quella fretta
Che va per Paria hirondine che varca:
Orlando vrta il cauallo e batte e ſtringc
1. (ò vn mazzafruſto all’acqua ſpinge.