Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/416


[56]
A quella guiſa che veggian tal’hora
     Farſi d’uno aeron: farli d’uno pollo:
     Quando ſi vuol de le calde interiora
     Che Falcone o ch’Aſtor reſti ſatollo:
     Quáto e bene accaduto che non muora
     Quel che ſu a riſco di ſiaccarli il collo:
     Ch’ad altri poi queſto miracol diſſe
     Si che l’udi Turpino, e a noi lo ſcriffe.

[57]
E queſte & altre assai coſe ſtupende
     Fece nel trauerſar de la montagna,
     Dopo molto cercare al ſin diſcende
     Verſo Meriggie alla terra di ſpagna:
     E lungo la marina il camin prende
     Ch’ intorno a Taracona il lito bagna,
     E come vuol la ſuria che lo mena
     Penſa farſi vno albergo in quella arena.

[58]
Doue dal Sole alquanto ſi ricuopra
     E nel ſabbion ſi caccia arrido e trito,
     Stando coſi, gli venne a caſo fopra
     Angelica la bella e il ſuo marito:
     Ch’ eran (ſi come io vi narrai di fopra)
     Sceſi da i monti in ſu l’Hiſpano lito:
     A men d’ un braccio ella gli giuſe appſſo
     Perche non s’ era accorta achora d’ eſſo,

[59]
Che foſſe Orlando nulla le ſouiene
     Troppo e diuerſo da quel ch’eſſer ſuole,
     Da indi in qua che ql furor lo tienne
     E ſemp ádato nudo all’ombra e al Sole,
     Se foſſe nato all’aprica Syene:
     O doue Ammone il Garamante cole
     O preſſo a i moti onde il grá Nilo ſpiccia
     No dourebbe la carne hauer piú arficcia

[60]
Quaſi aſcoſi hauea gliocchi ne la teſta
     La faccia macra, e come vn’offo aſciutta:
     La chioma rabufTata horrida e meſta
     La barba ſolta ſpauentofa e brutta,
     Non piú a vederlo Angelica ſu preſta
     Che foſſe a ritornar tremando tutta:
     Tutta tremado e empièdo il ciel di grida
     Si volſe per aiuto alla ſua guida.

[61]
Come di lei s’accorfe Orlando ſtolto
     Per ritenerla ſi leuo di botto,
     Coſi gli piacque il delicato volto
     Coſi ne venne immantinente giotto,
     D’hauerla amata e riuerita molto
     Ogni ricordo era in lui guaſto e rotto,
     Gli corre dietro, e tien qlla maniera
     Che terria il cane a ſeguitar la ſera.

[62]
Il giouine che’l pazzo ſeguir vede
     La donna ſua, gli vrta il cauallo adoſſo,
     E tutto a vn tempo lo percuote e ſiede
     Come lo troua, che gli volta il doſſo,
     Spiccar dal buſto il capo ſé gli crede
     Ma la pelle trouo dura come oſſo:
     Anzi via piú ch’acciar, ch’Orlando nato
     Impenetrabile era, & aflatato.

[63]
Come Orlando ſenti batterſi dietro
     Giroſſi, e nel girare il pugno ſtrinfe,
     E con la ſorza che paſſa ogni metro
     Feri il deſtrier che’l Saracino ſpinfe:
     Ferii fu’l capo, e come foſſe vetro
     Lo ſpezzo ſi, che quel cauallo eſtinfe,
     E riuoltoſſe in vn medeſmo inſtante
     Dietro a colei che gli fuggiua inante.