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A caſo venne il ſurioſo Conte
A capitar ſu queſta gran
Doue (come io vi dico) Rodomonte
Fare infretta facea, ne ſinito era,
La torre ne il ſepolchro, e a pena il ponte,
E di tutte arme ſuor che di viſiera
A qll’hora il Pagan ſi trouo í puto
Ch’ Orlando al fiume e al ponte e fopragiuto
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Orlando (come il ſuo furor lo caccia)
Salta la ſbarra e fopra il ponte corre:
Ma Rodomonte con turbata faccia
A pie com’era inanzi a la gran torre
Gli grida di lontano, e gli minaccia,
Ne ſé gli degna con la ſpada opporre:
Indiſcreto villan ferma le piante
Temerario importuno & arrogante.
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Sol per ſignori e cauallieri e fatto
Il ponte, non per te beſtia balorda,
Orládo ch’era in gran penſier diſtratto
Vien pur inanzi, e fa l’orecchia ſorda,
Biſogna ch’io caſtighi queſto matto
(Diſſe il Pagano) e co la voglia ingorda
Venia per traboccarlo giú ne l’onda:
Non penſando trouar chi gli riſponda.
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In queſto tempo vna gentil donzella
Per paſſar ſoura il ponte, al fiume arriua,
Leggiadramente ornata, e in viſo bella
E ne i ſembianti accortamente ſchiua:
Era (ſé vi ricorda Signor) quella
Che per ognialtra via cercando giua,
Di Brandimarte il ſuo amator veſtigi
Fuor che doue era dentro da Parigi.
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Nel’arriuar di Fiordiligi al ponte
(Che coſi la donzella nomata era)
Orlando s’attacco con Rodomonte
Che lo volea gittar ne la riuiera,
La donna e’ hauea pratica del Conte
Subito n’hebbe conoſcenza vera,
E reſto d’alta marauiglia piena
De la ſollia che coſi nudo il mena.
[45]
Fermali a riguardar che ſine hauere
Debba il furor de i duo tati poſſenti,
Per far del ponte l’un l’altro cadere
A por tutta lor ſorza ſono intenti,
Come e ch’un pazzo debba ſi valere?
Seco il fiero Pagan dice tra denti,
E qua e la ſi volge e ſi raggira
Pieno di ſdegno e di ſuperbia e d’ ira.
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Con l’una e l’altra man va ricercando
Far nuoua preſa, oue il ſuo meglio vede,
Hor tra le gábe, hor ſuor gli pone, qn
Co arte il deſtro, e quado il máco piede,
Simiglia Rodomote intorno a Orlando
Lo ſtolido Orio che ſueller ſi crede
l’arbor onde e caduto, e come n’ habbia
Quello ogni colpa, odio gli porta e rabbia
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Orlando che l’ingegno hauea ſommerſo
Io non ſo doue, e ſol la ſorza vſaua,
l’eſtrema ſorza a cui per l’uniuerſo
Neſſuno o raro paragon ſi daua,
Cader del ponte ſi laſcio riuerſo
Col Pagano abbracciato come ſtaua,
Cadon nel fiume e vanno al fondo iſieme
Ne ſalta in aria l’onda, e il lito geme.