Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/414


[40]
A caſo venne il ſurioſo Conte
     A capitar ſu queſta gran
     Doue (come io vi dico) Rodomonte
     Fare infretta facea, ne ſinito era,
     La torre ne il ſepolchro, e a pena il ponte,
     E di tutte arme ſuor che di viſiera
     A qll’hora il Pagan ſi trouo í puto
     Ch’ Orlando al fiume e al ponte e fopragiuto

[41]
Orlando (come il ſuo furor lo caccia)
     Salta la ſbarra e fopra il ponte corre:
     Ma Rodomonte con turbata faccia
     A pie com’era inanzi a la gran torre
     Gli grida di lontano, e gli minaccia,
     Ne ſé gli degna con la ſpada opporre:
     Indiſcreto villan ferma le piante
     Temerario importuno & arrogante.

[42]
Sol per ſignori e cauallieri e fatto
     Il ponte, non per te beſtia balorda,
     Orládo ch’era in gran penſier diſtratto
     Vien pur inanzi, e fa l’orecchia ſorda,
     Biſogna ch’io caſtighi queſto matto
     (Diſſe il Pagano) e co la voglia ingorda
     Venia per traboccarlo giú ne l’onda:
     Non penſando trouar chi gli riſponda.

[43]
In queſto tempo vna gentil donzella
     Per paſſar ſoura il ponte, al fiume arriua,
     Leggiadramente ornata, e in viſo bella
     E ne i ſembianti accortamente ſchiua:
     Era (ſé vi ricorda Signor) quella
     Che per ognialtra via cercando giua,
     Di Brandimarte il ſuo amator veſtigi
     Fuor che doue era dentro da Parigi.

[45]
Nel’arriuar di Fiordiligi al ponte
     (Che coſi la donzella nomata era)
     Orlando s’attacco con Rodomonte
     Che lo volea gittar ne la riuiera,
     La donna e’ hauea pratica del Conte
     Subito n’hebbe conoſcenza vera,
     E reſto d’alta marauiglia piena
     De la ſollia che coſi nudo il mena.

[45]
Fermali a riguardar che ſine hauere
     Debba il furor de i duo tati poſſenti,
     Per far del ponte l’un l’altro cadere
     A por tutta lor ſorza ſono intenti,
     Come e ch’un pazzo debba ſi valere?
     Seco il fiero Pagan dice tra denti,
     E qua e la ſi volge e ſi raggira
     Pieno di ſdegno e di ſuperbia e d’ ira.

[46]
Con l’una e l’altra man va ricercando
     Far nuoua preſa, oue il ſuo meglio vede,
     Hor tra le gábe, hor ſuor gli pone, qn
     Co arte il deſtro, e quado il máco piede,
     Simiglia Rodomote intorno a Orlando
     Lo ſtolido Orio che ſueller ſi crede
     l’arbor onde e caduto, e come n’ habbia
     Quello ogni colpa, odio gli porta e rabbia

[47]
Orlando che l’ingegno hauea ſommerſo
     Io non ſo doue, e ſol la ſorza vſaua,
     l’eſtrema ſorza a cui per l’uniuerſo
     Neſſuno o raro paragon ſi daua,
     Cader del ponte ſi laſcio riuerſo
     Col Pagano abbracciato come ſtaua,
     Cadon nel fiume e vanno al fondo iſieme
     Ne ſalta in aria l’onda, e il lito geme.