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Io dico ſé tre volte ſé n’ immolla
Vn meſe inuulnerabile ſi troua,
Oprar conuienſi ogni meſe l’ampolla
Che ſua virtú piú termine non gioua:
Io ſo far l’acqua, & hoggi anchor farolla
Et hoggi anchor voi ne vedrete proua:
E vi può (s’ io non fallo) eſſer piú grata
Ch d’ hauer tutta Europa hoggi acqſtata
[17]
Da voi domado in guiderdon di queſto
Che ſu la fede voſtra mi giuriate:
Che ne in detto ne in opera moleſto
Mai piú farete alla mia caſtitate,
Coſi dicendo, Rodomonte honeſto
Fé ritornar, ch’in tanta voluntate
Venne, ch’inuiolabil ſi faceſſe
Che piú ch’ella non diſſe, le promeſſe.
[18]
E ſeruaralle ſin che vegga fatto
De la mirabil’acqua eſperientia:
E sſorzeraſſe intanto a non fare atto
A non far ſegno alcun di violentia,
Ma penſa poi di non tenere il patto:
Perche non ha timor ne riuerentia
Di Dio, o di fanti, e nel mancar di fede
Tutta a lui la bugiarda Africa cede.
[19]
Ad Iſſabella il Re d’ Algier, ſcongiuri
Di non la moleſtar ſé piú di mille:
Pur ch’effa lauorar l’acqua procuri
Ch far lo può qual ſu giá Cigno e Achille
Ella p balze e p valloni oſcuri
Da le citta lontana e da le ville
Ricoglie di molte herbe, e il Saracino
Non l’abandona, e l’è ſempre vicino.
[20]
Poi ch’in piú parti quant’ era a baſtanza
Colfon de l’herbe, e con radici e ſenza:
Tardi ſi ritornaro alla lor ſtanza,
Doue quel paragon di continenza
Tutta la notte ſpende che l’auanza
A bollir herbe con molta auertenza,
E a tutta l’opra e a tutti quei myſteri
Si troua ogn’hor pſente il Re d’Algieri.
[21]
Che producendo quella notte in giuoco
Con quelli pochi feriti rh’eran ſeco:
Sentia per lo calor del uicin fuoco
Ch’ era rinchiuſo í quello a guſto ſpeco:
Tal ſete, ch beuédo hor molto hor poco:
Duo barili votar pieni di greco,
C’haueano tolto vno o duo giorni inati
I ſuoi feudieri a certi viandanti.
[22]
Non era Rodomonte vſato al vino
Perche la legge ſua lo vieta e danna,
E poi che lo guſto, liquor diuino
('.li par miglior che’l Nectare o la Manna
K riprendendo il rito ſaracino
Gran tazze e pieni ſiaſchi ne tracanna,
Fece il buon vino ch’andò ſpeffo intorno
Girare il capo a tutti come vn torno.
[23]
La donna in queſto mezo la caldaia
Dal fuoco tolſe, oue quel!’ herbe coffe:
E diſſe a Rodomonte, accio che paia
Che mie parole al vento non ho moſſe,
Quella che’l ver da la bugia diſpaia
E che può dotte far le genti graſſe:
Te ne faro P eſperientia anchora
No ne l’altrui, ma nel mio corpo hor’ hora.