[6]
Per far al re Marſilio e al re Agramāte
Batterſi ancor del folle ardir la guācia
D’hauer condotto l’un d’Africa quante
Genti erano atte a portar ſpada e lancia
L’altro d’hauer ſpinta la Spagna inante
A deſtruttion del bel regno di Francia
E coſi Orlando arriuo quiui a punto
Ma toſto ſi penti d’eſſerui giunto
[7]
Che vi fu tolta la ſua donna poi,
Ecco il giudicio humā come ſpeſſo erra
Quella che dagli Heſperi ai liti Eoi
Hauea difeſa con ſi lunga guerra
Or tolta gli e: fra tanti amici ſuoi
Senza ſpada adoprar: ne la ſua terra
Il ſauio imperator ch’eſtinguer volſe
Vn graue incendio, fu che gli la tolſe
[8]
Nata pochi di inanzi era vna gara
Tra il cōte Orlando e il ſuo cugin Rinaldo:
Che entrambi haueā p la bellezza rara
D’amoroſo diſio l’animo caldo,
Carlo che non hauea tal lite cara
Che gli rendea l’aiuto lor men ſaldo
Queſta donzella che la cauſa n’era
Tolſe, e die in mano al duca di Bauera.
[9]
In premio promettendola a quel d’eſſi
Ch’in q̄l cōflitto: in q̄lla grā giornata
De gli infideli più copia vccideſſi,
E di ſua man preſtaſſe opra più grata.
Contrari ai voti poi furo i ſucceſſi
Ch’in fuga ando la gente battezata,
E con molti altri fu ’l Duca prigione
E reſto abbandonato il padiglione.
[10]
Doue poi che rimaſe la donzella
Ch’eſſer douea del vincitor mercede:
Inanzi al caſo era ſalita in ſella:
E quando biſogno le ſpalle diede:
Preſaga che quel giorno eſſer rubella
Douea Fortuna alla chriſtiana fede,
Entro in vn boſco: e ne la ſtretta uia
Rincontro vn cauallier ch’a pie venia.
[11]
Indoſſo la corazza: l’elmo in teſta:
La ſpada al fianco: e in braccio auea lo ſcudo
E più leggier correa p la foreſta
Ch’al pallio roſſo il villan mezzo ignudo,
Timida paſtorella mai ſi preſta
Non volſe piede inanzi a ſerpe crudo:
Come Angelica toſto il freno torſe
Che del guerrier: ch’apie venia: ſ’accorſe.
[12]
Era coſtui quel paladin gagliardo
Figliuol d’Amon ſignor di Montalbāo:
A cui pur dianzi il ſuo deſtrier Baiardo
Per ſtrano caſo vſcito era di mano,
Come alla dōna egli drizzo lo ſguardo
Riconobbe: quantunque di lontano:
L’angelico ſembiante e quel bel volto
Ch’all’amoroſe reti il tenea inuolto.
[13]
La donna il palafreno a dietro volta
E per la ſelua a tutta briglia il caccia:
Ne per la rara più che per la folta
La più ſicura e miglior via procaccia,
Ma pallida, tremando: e di ſe tolta:
Laſcia cura al deſtrier’che la via faccia.
Di ſu di giu ne l’alta ſelua fiera
Tanto giro: che venne a vna riuiera.