Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/392


 [110]
Hor Rodomonte che notar ſi vede
     Dinanzi a quei Signor di doppio ſcorno,
     Dal ſuo Re, a cui per riuerentia cede:
     E da la donna ſua: tutto in vn giorno,
     Quiui non volſe piú fermare il piede,
     E de la molta turba e’ hauea intorno
     Seco non tolſe piú che duo Tergenti
     Et vſci de i Moreſchi alloggiamenti.

 [111]
Come partendo afflitto Tauro ſuole
     Che la giuuéca al vincitor ceffo habbia:
     Cercar le ſelue, e le riue piú ſole,
     Lugi da i paſchi, o qualche arrida ſabbia
     Doue muggir non ceſſa all’òbra e al ſole
     Ne perho ſcema l’amorofa rabbia:
     Coſi ſen va di gran dolor confuſo
     Il Re d’Algier da la ſua donna eſclufo.

 [112]
Per rihauere il buon deſtrier ſi moſſe
     Ruggier, che giá per qſto s’era armato
     Ma poi di Mandricardo ricordoſſe
     A cui de la battaglia era vbligato,
     Non ſegui Rodomonte, e ritornoſſe
     Per entrar col Re Tartaro in ſteccato
     Prima che’ntraffe il Re di Sericana
     Che l’altra lite hauea di Durindana.

 [113]
Veder torſi Frontin troppo gli peſa
     Dinanzi a gliocchi, e non poter vietarlo:
     Ma dato e’ habbia ſine a queſta impreſa
     Ha ferma intention di ricourarlo,
     Ma Sacripante che non ha conteſa
     Come Ruggier, che poſſa diſtornarlo
     E che non ha da far altro che queſto
     Per l’orme vien di Rodomonte preſto.

 [114]
E toſto l’hauria giunto ſé non era
     Vn caſo ſtrano che trouo tra via:
     Che lo ſé dimorar fin’ alla ſera
     E perder le veſtigie che ſeguia:
     Trouo vna donna che ne la riuiera
     Di Senna, era caduta, e vi peria
     S’ a darle toſto aiuto non veniua:
     Salto ne l’acqua e la ritraſſe a ri uá.

 [115]
Poi quando in fella volſe riſalire
     Aſpettato non ſu dal ſuo deſtriero,
     Che fin’ a ſera ſi fece ſeguire
     E non ſi laſcio prender di leggiero:
     Preſelo al ſin, ma non ſeppe venire
     Piú d’ onde s’ era tolto dal ſentiero:
     Duceto miglia erro tra piano e monte
     Prima che ritrouaſſe Rodomonte.

 [116]
Doue trouollo, e come ſu conteſo
     Con diſuantaggio assai di Sacripante,
     Come perde il cauallo e reſto preſo,
     Hor non diro, e’ ho da narrarui inante
     Di quanto ſdegno, e di quanta ira acceſo
     Cetra la Dona, e cétra il Re Agramante
     Del campo Rodomonte ſi partiſſe
     E ciò che contra all’uno e all’altro diſſe.

 [117]
Di cocenti ſoſpir l’aria accendea
     Douunq3 andaua il Saracin dolente:
     Eccho per la pietá che gli n’ hauea
     Da caui faſſi riſpondea ſouente,
     O feminile ingegno (egli dicea)
     Come ti volgi e muti facilmente:
     Contrario oggetto proprio de la fede:
     O inſelice, o miſer chi ti crede.