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Su’l collo inanzi del deſtrier, ſi pone
Brunel, che tuttauia tien per le chiome,
Piange il miſero e grida, e le perſone
In che ſperar ſolia, chiama per nome,
Reſta Agramante in tal confuiíone
Di queſti intrichi che non vede come
Poterli ſciorre, e gli par via piú greue
Che Marphiſa Brunel coſi gli leue.
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No che l’apprezzi, o che gli porti amore
Anzi piú giorni ſon che l’odia molto:
E ſpeffo ha d’ impiccarlo hauuto in core
Dopo che gli era ſtato l’annel tolto:
Ma qſto atto gli par cótra il ſuo honore
Si che n’auampa di vergogna in volto:
Vuole in perſona egli feguirla in fretta:
E a tutto ſuo poter farne vendetta.
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Ma il Re Sobrino ilquale era preſente
Da queſta impreſa molto il diſſuade:
Dicendogli, che mal conueniente
Era all’altezza di ſua maeſtade:
Se ben haueſſe d’efferne vincente
Ferma ſperanza, e certa ſicurtade:
Piú c’honor gli ſia biaſmo, che ſi dica
C habbia vinta vna femina a fatica.
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Poco l’honore, e molto era il periglio
D’ogni battaglia che con lei pigliaſſe,
E che gli daua per miglior conſiglio
Ch Bruello alle ſorche hauer laſciaffe:
E ſé credeſſe, ch’uno alzar di ciglio
A torlo dal capeſtro gli baſtaffe:
Non douea alzarlo, per non contradire
Che s’ habbia la giuſtitia ad eſequire.
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Potrai Madare vn che Marphiſa prieghi
(Dicea) ch’in queſto giudice ti faccia:
Co promiſſion, ch’ai ladroncel ſi leghi
Il laccio al collo, e a lei ſi ſodisſaccia,
E quado ancho oſtinata te lo nieghi
Se l’habbia, e il ſuo deſir tutto còpiaccia:
Pur che da tua amicitia non ſi ſpicchi
Brunello e glialtri ladri tutti impicchi.
[99]
Il Re Agramante volentier s’ attenne
Al parer di Sobrin diſcreto e faggio:
E Marphiſa laſcio, che non le venne
Ne pati ch’altri andaſſe a far le oltraggio
Ne di farla pregare ancho ſoſtenne
E tolero: Dio fa con che coraggio,
Per poter acchetar liti maggiori
E del ſuo campo tor tanti romori.
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Di ciò ſi ride la Diſcordia pazza
Che pace o triegua homai piú teme poco
Scorre di qua e di la tutta la piazza:
Ne può trouar per allegrezza loco,
La Superbia con lei ſalta e gauazza:
E legne & eſca va aggiungèdo al fuoco,
E grida ſi, che ſin nel’alto regno
Manda a Michel de la vittoria ſegno.
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Tremo Parigi e turbidoſſi Senna,
All’alta voce a qllo horribil grido:
Rimbóbo il ſuon fin’ alla ſelua Ardenna
Si che laſciar tutte le ſiere il nido,
Vdiron l’Alpi, e il monte di Gebenna
Di Blaia e d’Arli, e di Roano il lido,
Rodano e Sona: vdi Garona e il Rheno,
Si ſtrinfero le madri i ſigli al ſeno.