Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/384


 [46]
Madricardo e Ruggier ſu nel fecondo:
     Nel terzo ſu Ruggiero e Rodomonte:
     Reſto Marphiſa e Madricardo in fondo:
     Di che la Donna hebbe turbata ſronte,
     Ne Ruggier piú di lei parue giocondo
     Sa che le ſorze de i duo primi pronte
     Han tra lor da ſinir le liti, in guiſa
     Che non ne ſia per ſé, ne per Marphiſa.

 [47]
Giacea non lungi da Parigi vn loco
     Ch volgea u miglio, o poco meno Itorno
     Lo cingea tutto vn’ argine: non poco
     Sublime, a guiſa d’un theatro adorno:
     Vn caſtel giá vi ſu, ma a ferro e a fuoco
     Le mura e i tetti, & a ruina andorno:
     Vn ſimil può vederne in ſu la ſtrada
     Qual volta a Borgo il Parmigiano vada.

 [48]
In queſto loco ſu la lizza fatta
     Di breui legni d’ognintorno chiuſa,
     Per giuſto ſpatio quadra, al biſogno atta
     Con due capaci porte come s’ uſa,
     Giunto il di ch’ai Re par che ſi còbatta
     Tra i cauallier che non ricercan ſcufa
     Furo appreſſo alle ſbarre in ambi i lati
     Contra i raſtrelli, i padiglion tirati.

 [49]
Nel padiglion ch’e piú verſo Ponente
     Sta il Re d’Algier e’ ha mèbra di gigate
     Gli pon lo ſcoglio in doſſo del ſerpente
     L’ardito Ferrau con Sacripante,
     Il Re Gradaſſo e Falſiron poſſente
     Sono in quell’altro al lato di Leuante,
     E metton di ſua man l’arme Troiane
     In doſſo al ſucceſſor del Re Agricane.

 [50]
Sedeua in tribunale ampio e ſublime
     Il Re d’Africa, e ſeco era l’Hiſpano
     Poi Stordilano e l’altre genti prime
     Che riueria l’efercito Pagano:
     Beato a chi pon dare argini e cime
     D’arbori ſtanza, che glialzi dal piano:
     Grande e la calca e grade in ogni lato
     Populo ondeggia Storno al gran ſteccato

 [51]
Eran con la Regina di Cartiglia
     Regine, e principeſſe, e nobil donne:
     D’ Aragon: di Granata, e di Siuiglia,
     E ſin di preſſo all’Atlantee colonne:
     Tra quai di Stordilau ſedea la ſiglia:
     Che di duo drappi hauea le ricche góne,
     L’un d’un roſſo mal tinto, e l’altro verde
     Ma’l primo quaſi ibianca e il color perde.

 [52]
In habito ſuccinta era Marphiſa
     Qual ſi couenne a Donna, & a guerriera:
     Termoodonte ſorſè a quella guiſa
     Vide Hippolyta ornarli e la ſua ſchiera:
     Giá con la cotta d’arme alla diuiſa
     Del Re Agramante, in capo venut’ era
     L’Araldo, a far diuieto e metter leggi
     Ch ne i fatto ne in detto alcun parteggi.

 [53]
La ſpeffa turba aſpetta diſiando
     La pugna, e ſbeſſo incolpa il venir tardo
     De i duo famoſi cauallieri, quando
     S’ode dal Padiglion di Mandricardo
     Alto rumor, che vien moltiplicando,
     Hor ſappiate Signor che’l Re gagliardo
     Di Sericana, e’l Tartaro poſſente
     Fanno il tumulto, e’l grido che ſi ſente.